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martedì 14 maggio 2019

I Figli Del Fiume Giallo (2018) by Zhangke Jia


Jiang Hu er Nü (2018)
di Zhangke Jia

Tao Zhao (Qiao)
Fan Liao (Bin)
Yi'nan Diao (Lin Jiadong)
Jiali Ding (woman on boat)
Zijian Dong (policeman in Fengjie)
Xuan Li (Li Xuan)
Casper Liang (Lin Jiayan)
Zheng Xu (man from Karamay)


Un boss e la donna del boss in una provincia della Cina continentale, quella in cui l'universalmente acclamato Jia Zhangke continua a raccontare le sue storie che procedono per sequenze ricche di particolari e balletti e riti sociali che siano di coppia o di gruppo, siano movimenti ginnici per detenute o i Village People in una discoteca. La Cina comunista sta cambiando e il regista è forse il massimo cantore di questo cambiamento: la comunità che opera nell'illegalità si sta aprendo ai nuovi mercati e ci finisce in mezzo proprio la giudiziosa donna del boss. Che va in galera per un lustro e all'uscita trova tutto cambiato, tutto sparpagliato, tra chi si è arricchito con una centrale (e gli studi che hanno portato ad investimenti giusti che fruttano) e chi, una volta potente, temuto ed accerchiato, è finito sulla sedia a rotelle. Gli sfigati di una volta si prendono rivincite nella bisca.

Che dire? Sembra uno Scarface mandarino autoriale, con i tempi dilatati, la messa in scena ironica e straniante, le intimità ostentate. Summa della poetica di un autore che piace a tutti, veramente a tutti, ai critici, nei Festival maggiori e anche al pubblico medio che una volta tanto si riscopre ambizioso davanti a quasi due ore e mezza di cinema cinese che dialoga "di genere" con l'Occidente. Ogni scena del film rispecchia esattamente ciò che abbiamo nel tempo conosciuto di Jia Zhangke (Still Life, Al Di Là Delle Montagne): succede tutto come ci si immagina e non sarei così sicuro che si tratti di una buona cosa. Una poetica chiara, limpida, un melodramma che mischia tinte forti con silenzi e imbarazzi di rapporti (amori?) finiti. In mezzo al coro di voci entusiaste, permettetemi di essere scettico... e pensare che la Cina, anche quella di oggi, anche quella continentale (meno conosciuta di Hong Kong nella Settima Arte), in realtà sforni autori migliori.


VP