
La Brexit ha sancito la necessità della Gran Bretagna, quella Gran Bretagna che abbiamo amato con la sua musica, con i suoi spazi di dolce e romantica libertà in quel di Londra insieme a tutti, in una città e mondo che è Patria di tutti, di sganciarsi dai valori e dall'idealismo di cui è stata portavoce nel Novecento per dare una collocazione alle sue periferie. È stata la vittoria degli emarginati dei film di Ken Loach, con la differenza che quest'ultimo si è schierato con l'Europa, perché non solo si può e SI DEVE criticare l'irresponsabilità del Capitale, ma anche chiudere talvolta le viscere per dare gli ultimi impulsi al cervello.
La pancia vince sulla testa e questo è l'origine di tutti i mali, insieme alla noncuranza e alla rilassatezza delle classi intellettuali egemoni che non hanno preparato l'Umanità al cambiamento che i miglioramenti dei servizi e della tecnologia per forza di cose comportano. Se ci si sposta facilmente (e si comunica su Skype ergo con una semplice linea WiFi) è chiaro che un libico o un somalo voglia sfuggire dalle baracche che lo circondano, dalla violenza dei diritti individuali negati, da un mercato distrutto da una società che non è stata capace di rinnovarsi. Che è un po' lo stesso atteggiamento di molti occidentali che vogliono chiudere le frontiere ai poveri, ai disgraziati, a coloro che non sanno cosa fare della propria vita in un paese di per sé inconsistente.
A meno che tu non venga da un paese ricco e porti i soldi: allora sei ben accetto. Altrimenti per quale motivo le restrizioni per gli arabi nella "terra della Libertà" riguardano egiziani e iracheni e non magari i sauditi e altre monarchie del Golfo, che in quanto a terrorismo non hanno da invidiare niente a nessuno? Bel mondo, davvero bel mondo! Soprattutto una grande coerenza: con i profitti delle attività Trump a Ryad, evidente!

Mentalità del branco, mentalità tribale, appartenenza geografica che dovrebbe coincidere con un'identità: nel 2017, in un mondo che ci permette di imparare più linguaggi e vivere in più posti diversi per una qualità e una quantità delle esperienze in grado di avvicinarci sempre più all'omerica "virtute e canoscenza". Eppure le persone non lottano affinché la piccola percentuale del mondo che si è arricchita si senta in dovere di sovvenzionare corridoi culturali per i meno abbienti, come piattaforme per fare continue esperienze di qualità: l'Umanità del 2017 ancora non è pronta ad un mondo che metta la Cultura e le doti della mente ai primi posti rispetto alle esigenze dell'Uomo animale che a tutto portano tranne che a giustizia e libertà per tutti.

Trump ha vinto, la May ha vinto: ha vinto Putin e l'oligarchia reale e populista, il suprematismo nazionalista, come se quelle frontiere da me tante volte superate (con grande soddisfazione epica e arricchimento) rappresentassero una protezione dall'infelicità esterna. L'infelicità è dentro e tirata fuori dalle bocche e battute sulle tastiere di tutti quelli pronti a rimproverare ai movimenti socialdemocratici la noncuranza verso coloro che "dovrebbero" venir prima: i compaesani. E chi se ne frega se una bambina in Congo muore denutrita: la cosa importante è che mio figlio trovi lavoro e magari faccia una bella famigliola con la figlia biondina del portinaio. E tutti vissero felici e contenti.
È una guerra e, schiacciati dalle superpotenze americane, britanniche e russe, siamo pronti a morire. Nel cuore la bandiera dei diritti, che sono inalienabili anche davanti agli impoverimenti di un mondo che non riesce ad organizzarsi. I ricchi e i super-ricchi si facessero un esame di coscienza, una volta per tutte.
VP