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giovedì 31 marzo 2016

UN POST SU YOUTUBE A GIULIETTO CHIESA E PANDORA TV (31/03/2016)

Giulietto Chiesa è uno storico inviato dall'Unione Sovietica, giornalista professionista che seguo dallo scoppio di Euro-Maidan a Kiev nel 2014. Le sue posizioni (nonché la linea editoriale di Pandora TV - Un'Altra Visione Del Mondo) sono apertamente filo-russe, anti-Maidan- anti nazionalismo ucraino, anti-NATO, contrarie alle influenze americane (ma anche britanniche) sulle politiche europee.

Da frequentatore e amante del mondo russofono, ma anche da impagabile sostenitore della libertà di pensiero e di un progressismo illuminato e relativista, mi sono sentito in dovere di pubblicare un post sotto un video in cui il buon Chiesa rispondeva alle domande di ascoltatori di TeleLombardia (il 30 marzo 2016) sulla Russia e il suo leader Vladimir Putin.

Sperando che tutto ciò non inneschi una sequela di botte e risposte con chi supporta non solo Vladimir Putin, ma anche l'idea di mondo che il Presidente Russo volente o nolente, rappresenta in contrasto con l'Occidente





Cordiale Signor Chiesa




non so se lei legga mai i commenti sotto i suoi video e probabilmente questo mio intervento sarà di assoluta irrilevanza e si perderà nei meandri di Internet

e ho sempre preferito non intervenire nei suoi canali (così come in tutti quelli riguardanti i problemi tra Occidente e mondo slavo) per non turbare il piuttosto omogeneo schieramento degli utenti commentatori a favore di un mondo per certi versi davvero reazionario come quello russo, che si nutre di spirito imbevuto di nazionalismo e guarda la diversità non solo razziale o sessuale ma anche intellettuale con molta diffidenza, per non dire aggressione, proprio storicamente)

premetto che quando si parla di Russia e ex Repubbliche Socialiste ho alle spalle esperienze ripetute non solo nella Russia stessa ma anche in Bielorussia, Transnistria, Ucraina e altri posti dove le contraddizioni della fine del blocco sovietico sono ancora attuali (le repubbliche baltiche ora europee che lei citava)

e che trovo affascinanti anche le particolarità di un mondo così fermo a certe posizioni per me superate (le donne che non hanno avuto il '68 e che quindi hanno sviluppato un certo specifico modo di essere emancipate o la grandezza retorica della propaganda che al netto della sua invadenza offre una sensazione magniloquente), tanto che in Russia vorrei comunque tornarci più e più volte

ho tanti amici nei paesi dell'ex Unione Sovietica e più o meno (da quasi 10 anni che frequento abitualmente quei posti) so quale sia la loro mentalità comune, il loro immaginario collettivo, le tappe più o meno simili delle loro vite, dalla provincia alle grandi città ai periodi all'estero

mentalità derivata da un modo di intendere la vita sociale coesa, basata sulle tradizioni che non possono essere messe in discussione a favore delle libertà individuali spirituali, un modo di essere "giusti" o "sbagliati" che inevitabilmente crea discriminazione per i diversi, per un percorso umano che sia un po' differente da quello comune di un popolo che continua ad avere una prevalenza sulla sensibilità del singolo individuo

una mentalità figlia delle paure, della quasi criminalizzazione della solitudine e dell'atteggiamento estraneo alle dinamiche sociali, la mentalità più o meno dei nostri nonni durante il Fascismo

che sacrifica ogni velleità intellettuale che non sia tendente al patriottismo, al nazionalismo, all'esaltazione della tradizione locale comune, sull'altare di un sentimento comune che offre poche vie di fuga a chi è contrario


adoro tante cose della Russia e degli intellettuali russi, la mia casa a Roma è piena di "russerie", attualmente ho rapporti migliori con la Russia che con l'America, paese che mi ha molto deluso, per tante ragioni che non sto ora qui a spiegare

e se me la posso prendere con Putin e i suoi sostenitori (anche italiani e che vorrebbero di fatto un cambiamento virato al reazionario, al ritorno di valori tradizionali in grado di strozzare un progressismo aperto ad una società diversificata e impersonale), me la prendo ancora di più con i texani o i repubblicani americani o i newcon democratici che vogliono pur sempre dominare il mondo, anche loro imbevuti di nazionalismo stavolta a stelle e strisce con bandiere fissate in ogni casetta bianca con gli steccati della provincia

mi sento felice (non orgoglioso, perché l'orgoglio non è dei pensatori) di essere europeo quando vado negli Stati Uniti delle armi e della pena di morte, quegli Stati Uniti che vogliono insegnare al mondo come si dovrebbe vivere e che poi creano una società di pura violenza non così distante dalla propria frontiera ottocentesca

quanto mi senta felice di essere europeo in Russia quando parlo con gente che reputa russofobo un film meraviglioso come Leviathan di Andrey Zvyagintsev, "un film contro il popolo russo", da censurare anche pesantemente (ovvero contrario alla corruzione dell'establishment che in Russia è ancora tabù)


probabilmente per molti utenti di Pandora TV queste cose (e non parlo della Politikovskaya per non essere banale) sono secondarie alla sicurezza nazionale e alla conformità sociale di un popolo che si vorrebbe unito "senza bastian contrari"

e sicuramente non me la prenderò mai con una persona con modi di vedere la vita provinciali, legati a sentimenti comuni come Dio, Patria, Famiglia di mussoliniana memoria


ma io mi chiedo sinceramente come lei, che è un giornalista, una voce se vogliamo avversa all'interno del mondo NATO,

si possa atteggiare di fronte a una così tale forza contraria all'intellettualismo, al progresso umano capace di andare al di là delle barriere e delle tradizioni

perché il giornalismo, per quanto mi riguarda, dovrebbe guardare con orrore le retoriche, le demagogie, i populismi... oltre ci sta solo PRAVDA e ben poco di intellettualmente onesto


io continuerò a seguire lei e Pandora TV per quanto non sia affatto d'accordo con la vostra politica editoriale

per quanto a Maidan nel 2014 non c'erano solo i Nazisti di Pravij Sektor e Svoboda (e io non lo nego di certo... l'estremismo di Destra è una piaga del mondo est europeo post-Comunista) o gli americani in cerca di pretesti e strategie per mettere i bastoni sulle ruote delle economie forti come quella russa, brasiliana o indiana

ma anche tanti giovani, perlopiù studenti, che sognano un mondo meno corrotto, forse più liberista con tutti i suoi difetti e i problemi delle fasce più povere e spesso meno colte, e che hanno tutto il diritto, per quanto mi riguarda, di volere una vita più all'occidentale (senza Janukovic di turno... e non è mia intenzione valutare ora Poroshenko o Yatsenyuk)


mi scuso per la lunghezza di questo intervento

e prometto di tornare nel silenzio per non invadere la vostra informazione


sperando che questo messaggio arrivi a destinazione (a lei e ai suoi collaboratori, che hanno un dovere deontologico specifico nei confronti del vostro target di riferimento)


Cordiali Saluti



Valerio Principessa