Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

giovedì 29 gennaio 2015

Shenzhen (2000) by Guy Delisle



Shenzhen (2000)
di Guy Delisle
edizione Rizzoli Lizard - pag. 150
16 euro


Primo reportage disegnato firmato dal celebre fumettista canadese. Di tutti i volumi in seguito pubblicati questo è il più profondo, il più oscuro, il più dirompente. Quasi si stenta a credere che sia lo stesso autore di Cronache Birmane o Cronache Di Gerusalemme; o meglio, Guy è sempre Guy, la voce è sempre intima e curiosa verso il mondo ignoto che lo circonda, ma l'ironia vira in nero supportata da un tocco di matita nervoso e sporco.

Il cielo e gli edifici della Repubblica Popolare Cinese, immortalata a inizio secolo, quando la potenza economica era ancora in startup e la forza lavoro a basso costo ancora una realtà locale, non moltiplicata dalle reti della globalizzazione, sono grigi in un bianco e nero che non contempla mai appieno alcuno dei due colori.

E Shenzhen, con la sua edilizia socialista, la sua diffidenza verso i forestieri abbandonati ad una solitudine tra le strade brulicanti, il suo caos che affonda nell'assurdo (il parco Window Of the World con le città in miniatura), arriva a noi come un incubo a cielo aperto, la cartina di tornasole di dove sta andando l'economia mondiale, di come le nostre vite in questo XXI secolo stanno cambiando con l'inevitabile scontro col colosso cinese. Colosso che regola il sistema capitalista mondiale pur essendo retto da un governo Comunista, che porta il mondo del lavoro al ribasso ridefinendo la soglia di sopportazione umana ad una vita alienante.

Lo sguardo del protagonista talvolta risulta invecchiato e fermo al passaggio tra i due secoli e i due millenni. Il mondo che descrive ormai è scontato: un orrore più grande di Pyongyang.


VP