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domenica 24 giugno 2018

Jurassic World - Il Regno Distrutto (2018) by J.A. Bayona


Jurassic World - Fallen Kingdom (2018)
di J.A. Bayona

Chris Pratt (Owen Grady)
Bryce Dallas Howard (Claire Dearing)
Rafe Spall (Eli Mills)
Justice Smith (Franklin Webb)
Daniella Pineda (Zia Rodriguez)
James Cromwell (Benjamin Lockwood)
Toby Jones (Mr. Eversol)
Ted Levine (Ken Wheatley)


Altra grande delusione stagionale il seguito dell'ottimo reboot di tre anni fa ad opera Colin Trevorrow, qui in sede di sceneggiatura e che riprenderà il comando della macchina da presa nel 2021 col già sbandierato terzo seguito. Il numero due della nuova saga dei dinosauri è nelle mani di J.A. Bayona, catalano in trasferta a Hollywood, che spinge decisamente sul messaggio etico spielberghiano proprio del brand. Lui e lei si sono lasciati: lei lavora con organizzazioni in difesa degli animali, anche ricreati geneticamente come i dinosauri di Jurassic Park, in pericolo di una seconda estinzione per voleri dall'alto; lui si costruisce casa, trave su trave in un posto fuori dal caos, non pensa più all'amico blue (il cucciolo di dinosauro che egli stesso aveva addomesticato) ed è in pieno rifiuto della chiamata finché lei non torna per convincerlo a rimettersi in azione. Un'isola sta per essere distrutta e i pochi dinosauri rimasti rimangono vittime di contrabbandieri che vorrebbero arricchire se stessi, estraendo con la forza denti acuminati, e anche le finanze di chi aveva progettato il tutto fin dall'inizio ma conserva pur sempre quasi in letto di morte una morale ben definita. Le razze pregiate vengono prelevate e vendute all'asta per la gioia di speculatori multimiliardari di tutte le latitudini, ma l'innocenza ideale della bimba di casa sarà il motore della rivolta.

Se la storia e il messaggio incorporato, sempre un po' retorico, hanno un fondamento, pur con dei buchi narrativi evidenti soprattutto da metà film in poi (il regista ispanico non ha il pieno controllo dell'azione e dei suoi sviluppi), la seconda parte di questo Jurassic World spinge poco sul versante avventuroso, non sprigiona incredulità come nella classica tradizione della serie ormai ventennale, bensì si adagia fin da subito su un noioso catastrofico che oltre agli scoppi e ai ruggiti dei dinosauri in gabbia poco riesce a dare. Una vena di ironia potrebbe salvare il tutto: non abbastanza in una favola rinchiusa prima nella stiva di un'imbarcazione, poi in una magione e nei suoi sotterranei (mai si è sentita così tanto la mancanza degli spazi aperti) che cede al brutto vizio di prendersi anche molto sul serio.


VP