Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

lunedì 14 maggio 2018

Loro 2 (2018) by Paolo Sorrentino


Loro 2 (2018)
di Paolo Sorrentino

Toni Servillo (Silvio Berlusconi)
Elena Sofia Ricci (Veronica Lario)
Riccardo Scamarcio (Sergio Morra)
Kasia Smutniak (Kira)
Euridice Axen (Tamara)
Fabrizio Bentivoglio (Santino Recchia)
Anna Bonaiuto (Cupa Caiafa)
Giovanni Esposito (Mariano Apicella)


Niente da fare... Sorrentino proprio non ce la fa a non avvilire le proprie doti sceniche con un ricorso costante alla retorica e al messaggio semplice e semplicistico da recapitare alle masse. Tanto era psichedelica, frenetica, patinata all'inverosimile e ritmicamente vorticosa la prima parte di Loro, tanto è scialbo, verboso, didascalico questo secondo commerciale atto che se non altro ha il merito di proteggere il precedente dalle velleità inutili dell'autore.

Autore che ancora una volta si incarta su se stesso nella ricerca pedissequa di essere alla portata di tutti mostrando anche una certa eleganza. Qui non c'è più il rinvio dell'entrata in scena dell'(anti)eroe: Silvio ci parla fin da subito dritto in camera, dando prova delle abilità di venditore alla base del suo successo. Far leva sulle disgrazie e sui desideri dei potenziali clienti per andare in goal e attivare il cronometro che conta i soldi guadagnati. C'è il discorso teorico e anche quello pratico: simula sotto falso nome la vendita di un appartamento alla "casalinga di Voghera", all'inizio diffidente e che poi si lascia andare. Lui, abile a portarsi dalla propria parte mezza dozzina di senatori per far crollare il governo di Centro-Sinistra. Lui, che continua a essere disprezzato dalla moglie che se ne parte per la Cambogia lasciandolo a farsi lisciare dalla solita sarabanda di ruffiani, avidi di qualcosa che solo Lui incarna perfettamente: il sogno e la giovinezza perpetua. Sogno che invece non è disposta a cogliere la studentessa alternativa e dalla pelle morbida e lucente della Sapienza, che a un bunga bunga party, organizzato da chi vorrebbe prendersi gli appalti, sfida il venditore sul piano del carisma e della personalità: il venditore perde, la preda difficile (come difficile è ogni cosa che Lui ha fatto) esce di scena e il mare che sembra un Divinità Greca inizia a fischiare dall'altra parte. Crolla tutto: reputazione sociale e politica (anche se si torna al Potere), il matrimonio (con una scena noiosissima in cui Servillo e Elena Sofia Ricci non riescono a dar vita ad un confronto davvero epico), anche le mura vecchie de L'Aquila terremotata. Dunque ancora una volta si torna a vendere il sogno (la ricostruzione, la New Town, una dentiera nuova per la povera anziana impaurita dalle scosse, recapitata ad abitazione ultimata in un pacco firmato dal "suo Presidente"): Lui non perde l'occasione. Una statua di Cristo esce dalle macerie, dopo le feste, i balletti, il musical di ambientazione ginnica in cui le ragazze si rassodano per affinare le armi e darsi ancora una volta a Lui.

"Meno male che Silvio c'è", cantano. In Loro 2 Silvio c'è e anche troppo (insieme a Confalonieri, a Mike il presentatore di Quiz abbandonato, Noemi nell'ormai storico compleanno di Casoria; mancano Dio, o forse no, e Sandrino, Bondi, che da strambo poetuncolo della Politica e con le sue camicie a pattern, nella prima parte incentrava molto su di sé la curiosità dello spettatore), con l'alito né buono né maleodorante di un vecchio e il carisma di un ruscello attraversato ormai da acque già esplorate. Mancano la leggerezza, un vero cinismo e un sarcasmo anche stilistico in grado di sedimentare ancora una volta quella tragedia in pailettes che è stato il Berlusconismo.

Alla prossima suggestione a vuoto...


VP