Romance (1999)
di Catherine Breillat
Caroline Ducey (Marie)
Sagamore Stévenin (Paul)
François Berléand (Robert)
Rocco Siffredi (Paolo)
Reza Habouhossein (man on stairs)
Ashley Wanninger (Ashley)
Emma Colberti (Charlotte)
Fabien de Jomaron (Claude)
Gli uomini possono essere vanitosi e cerebrali come un fidanzato che fa il modello su improbabili set di corride salvo poi rinchiudersi nel sonno stanco in tane asettiche laccate di bianco oppure dei veri tori come un italiano (l'eccellenza del fallico) che ti rimorchia in un pub e vuole subito andare al sodo (e prima o poi ci arriverà). Oppure possono scatenare la violenza infernale sulle scale della propria abitazione oppure ancora avere la calma serafica di un vecchio feticista che spazia tra la tenerezza protettiva e la voglia profonda di limitare le libertà di movimento. Una donna che insegna ai bambini a scuola imparerà come sono fatti gli uomini e forse come è fatta se stessa. Come sarà il figlio che nascerà e come trasformarsi in una femminista vendicativa in questo mondo dove dalla cinta in su i medici controllano il feto mentre dall'altro lato del muro uomini mascherati si alternano per penetrare una vagina spalancata davanti alle (in)coscienze di tutti.
Eros d'autore come se ne faceva negli anni '70 della combattiva Breillat, che viene proprio da quegli anni, e che all'alba del mondo globalizzato traccia un ritratto di donna sfuggente e delicato dove l'imbarazzo della sessualità e dei desideri trova casa in un ricettacolo di ossessioni rigorosamente femminili che portano alla catarsi finale. La vita e il sesso come uno scoppio, rivendicazioni covate nelle esperienze sempre incomplete e che non potranno che essere la base della vita del figlio (maschio) del futuro.
Un film che alla fine degli anni '90 parla della fine (e dell'inizio) di un qualcosa... la regista, insieme alla protagonista, è pienamente consapevole dei propri buchi interiori e non solo.
VP