Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

martedì 15 novembre 2016

The Store (1983) by Frederick Wiseman


The Store (1983)
di Frederick Wiseman


Alla Neiman-Marcus è tempo di nuovi allestimenti: Natale è alle porte e ognuno dei 5 clienti più spendaccioni dei passati mesi deve essere contattato per promozioni e servizi: il parcheggio è gratuito e un invito è sempre ben accetto, soprattutto se il potere d'acquisto è all'altezza delle proposte. Ci sono i gioielli da centinaia di migliaia di dollari, le pellicce di visone e altre materie che il selezionatore importa direttamente da Leningrado, le collezioni di posate e piattini e soprattutto un personale sempre gentile e disponibile, con un sorriso a 36 denti (ben allenato dalle esercitazioni mattutine) e un potere di persuasione riflesso delle direttive aziendali. La grossa distribuzione e la vendita al dettaglio impongono ritmi serrati e cure maniacali. Solo così il fatturato può splendere e il sistema capitalista americano rinnovare la propria immagine di successo.

Dettagliato e claustrofobico viaggio tra i reparti di una delle più grandi catene americane negli anni '80 a Dallas. Le ambizioni di guadagno e di carriera dei dipendenti incontrano la voglia di seduzione dei clienti in un gioco di potere e posizione. È una guerra e gli oggetti del desiderio (il cui costo può arrivare a 110 mila dollari per appena 5 pezzi) sono il tramite. Un'umanità opulenta che tenta di sfoggiare la sua parte più esclusiva: tutto è pulito e propedeutico al flusso di denaro (che Wiseman non ci mostra mai, fermandosi appena prima di ogni pagamento) e dunque di opportunità. La colonna sonora, tutta giocata sul dlin dlon costante dell'ascensore, amplifica il senso di vuoto esistenziale e di estraneità rispetto al mondo esterno.

Al 75esimo anniversario dell'azienda, il patron Stanley Marcus canta My Way: la vera strada americana.


VP