Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

venerdì 21 ottobre 2016

Frantz (2016) by François Ozon


Frantz (2016)
di François Ozon

Pierre Niney (Adrien Rivoire)
Paula Beer (Anna)
Ernst Stötzner (Doktor Hans Hoffmeister)
Marie Gruber (Magda Hoffmeister)
Johann von Bülow (Kreutz)
Anton von Lucke (Frantz Hoffmeister)
Cyrielle Clair (La mère d'Adrien)
Alice de Lencquesaing (Fanny)


La guerra è finita ma non l'ostilità. Si canta in tedesco e in francese, ci si guarda con pregiudizio, ci si chiama stranieri. Non importa quanti fiori vengano portati sulla tomba, né le buone intenzioni e i sensi di colpa. C'è una barriera dura da abbattere e un violino da suonare, ricordi a cui dar colore e frontiere, portoni di casa, entrate nei musei, da superare per conoscersi, capirsi, piangere insieme le ingiustizie del mondo e le giovani morti.

Adrien è in Germania e porta doni alla tomba del giovane tedesco che ha ucciso in trincea. La giovane vedova Anna lo nota e lo invita a casa, dove un medico austero (padre del defunto) inizialmente si rifiuta di dargli anche solo assistenza medica. Ma l'umanità può vincere su tutto e anche la cultura è il ponte tra due mondi vicini e ancora antagonisti (e lo risaranno ancor di più nel breve, ma dell'orrore futuro c'è solo qualche traccia, un ballo non concesso, fratellanze di sangue che si palesano di fronte al diverso). La cultura e l'umanità ponti per la comprensione e talvolta anche per l'amore: c'è una trasferta da fare, una trasferta di disillusione e scoperta di se stessi. Una bugia per corrispondenza e una voglia di vivere che torna al Louvre di fronte a un quadro sul suicidio. E un nuovo incontro inatteso.

Fazzoletti che si sprecano in sala per una straordinaria opera, lucida e romantica, che brilla di un senso della Storia e delle sensibilità dei caratteri che restituiscono il dramma umano nella sua forma più piena. È un film moderno, europeo ed europeista nel senso più profondo dei termini, un romanzo audiovisivo di amori, vite e disillusioni giovanili e famigliari. Insieme a Sotto la Sabbia e Gocce D'Acqua Su Pietre Roventi (che entrambi erano pesantemente debitori rispettivamente ad Antonioni e Fassbinder) è l'opera meno autoreferenziale del bravo, un po' modaiolo, François Ozon.

Che, strizzando stavolta un po' l'occhio ad Edgar Reitz, raggiunge il perfetto equilibrio di narrazione e melodramma, portando lo spettatore a soffrire con i personaggi mantenendo una giusta equidistanza tra le parti.

Gli attori sono tutti meravigliosi: recitazione d'altri tempi.


VP