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lunedì 8 agosto 2016

La Notte Del Giudizio - Election Year (2016) by James DeMonaco


The Purge: Election Year (2016)
di James DeMonaco

Frank Grillo (Leo Barnes)
Elizabeth Mitchell (Senator Charlie Roan)
Mykelti Williamson (Joe Dixon)
Joseph Julian Soria (Marcos)
Betty Gabriel (Laney Rucker)
Terry Serpico (Earl Danziger)
Edwin Hodge (Dante Bishop)
Kyle Secor (Minister Edwidge Owens)


È tempo di elezioni negli USA e a Washington il fermento è tanto, soprattutto perché la leader democratica, che anni prima fu tormentata e privata del resto della famiglia da un partecipante alla Purga, appassionato di George Clinton e del funk anni '70, vuole combattere la povertà senza lasciare libero sfogo alle classi più agiate. Ma i padri fondatori non ci stanno e con ogni mezzo cercheranno di far fuori proprio lei, sia ingaggiando i mercenari nazisti del White Power sia corrompendo membri e funzionari dello stesso partito che dovrebbe difendere la giovane e combattiva bionda. Meno male che c'è il sergente Leo Barnes, reduce dal secondo capitolo della serie, che da buona guardia del corpo guiderà la Senatrice fuori dalla trappola. È un tutti contro tutti che coinvolge ricchi, minoranze e turisti: infatti oltre alla fine della crisi economica, si è sviluppato negli anni un turismo di stressati europei e sudafricani che vengono appositamente per uccidere e sfogarsi. Anche i russi portano maschere di George Washington e di Miss Liberty decantando lo stile americano.

La serie della Purga, dopo il secondo, debole, episodio, torna a spingere il tasto della sociologia e dell'inumanità ideologizzata. Davanti c'è un vero film politico, che proprio nell'anno delle nuove elezioni americane (con due personaggi davvero sinistri come Trump e Hilary Clinton) intercetta la violenza verbale e fisica di un libero mondo che si sente ormai libero anche di uccidere. Ragazzine di colore che rubano merende, bianchi sacerdoti che innalzano l'atto estremo a gesto di purificazione, un Ministro candidato reazionario che mischia le lezioni bibliche con la violenza metropolitana, che rappresenta un po' la vera tendenza repubblicana al rifarsi alla Cristologia.

Il film è avvolgente, angosciante, fa paura, proprio perché si serve delle pulsioni reali per stimolare la fatidica domanda: potremmo mai arrivare a tutto ciò? L'happy ending non è happy per niente e spalanca le porte alla fine del mondo, con un tutti contro tutti che potrebbe durare anche non finire mai. Il giorno della Purga sarà un lontano ricordo, nel bene e nel male.

Il brand tocca il suo apice e da film di genere raggiunge la vetta dell'autorialità. Davvero come un Carpenter o un Walter Hill di 40 anni fa.


VP