Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

sabato 14 maggio 2016

Hardcore! (2015) by Ilya Naishuller


Hardcore Henry (2015)
di Ilya Naishuller

Sharlto Copley (Jimmy)
Danila Kozlovsky (Akan)
Haley Bennett (Estelle)
Tim Roth (Henry's father)
Andrei Dementiev (Henry)
Svetlana Ustinova (Olga the dominatrix)
Darya Charusha (Katya the dominatrix)
Oleg Poddubnyy (Yuri)


Risvegliarsi smembrati a migliaia di metri d'altezza, con una piacente signora (tua moglie sulla carta) che ti attacca gambe e braccia è straniante. Essere inseguiti per le strade di Mosca (metro, università, edifici diroccati del vecchio Socialismo reale) è adrenalinico ed eccessivamente provante per gli occhi: Ilya Naishuller, che viene dall'esperienza breve e analoga nello stile di Bad Motherfucker, ci catapulta letteralmente in mezzo al fuoco e alle violenze di una trama action fantascientifica, una via di mezzo tra Matrix, con tanto di mentore che di morte in morte (propria, anzi no, dei propri avatar) ci porta alla risoluzione dell'intrigo, e i film che una volta facevano Van Damme, Stallone e Schwarzenegger. Con una grande differenza: è tutto in prima persona. Di fatto il film è uno sparatutto non interattivo, che ci lascia assaporare le atmosfere moscovite tra prospettive, bordelli con signorine mezze nude che salutano in camera e salti nel vuoto proprio per non farci mancare niente.

È Cinema questo? Lo sarebbe se la scrittura fosse all'altezza del prodigio tecnico che si diverte a violentare il nostro stomaco con traballamenti, schizzi di sangue addosso e botti a non finire. La frontiera del cinema spettacolare in 3D, dalla Russia con furore (e sotto certi aspetti il film, insieme a Stalingrad di qualche anno fa, è un po' il simbolo dell'ambizione della nuova Madre putiniana, che una volta sfornava Tarkovskij e Sokurov, di stupire il mondo battendosela con le stelle e le strisce).

Peccato per i personaggi approssimativi (l'"io" incluso) e un cattivone con capacità di salto che sfida le leggi gravitazionali affatto giustificata da una trama debolissima.


VP