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giovedì 19 maggio 2016

Beavis & Butt-head Alla Conquista Dell'America (1996) by Mike Judge

Non sono mai stato un fan di MTV e dei cartoni americani di controcultura giovanile eccetto South Park (che è oggettivamente geniale, almeno per le prime tre stagioni). L'altro ieri mi arriva una mail sulla casella di posta elettronica da parte di James, un ragazzo del Connecticut che legge il mio blog (wow!) e mi chiede cosa ne pensi dei suoi idoli animati. Così per un pomeriggio ho passato in rassegna versioni originali e doppiate in italiano (dai tempi del suo Paolo Rossi / Luigi Rosa fino alla scelta infelice di Mandelli / Biggio, passando per l'accoppiata più riuscita, la meneghina Elio / Faso) per farmi un'idea precisa del fenomeno.

Dopodiché ho provato il film del 1996, che alla sua uscita sbancò il botteghino americano facendo il più grande incasso per un film d'animazione non targato Disney (immagino prima dell'avvento della Dreamworks, ma non ne sono così sicuro) ed entrando direttamente nella Storia.

È della trasposizione cinematografica di cui chiaramente vi parlo per la rubrica CULTS.

Un saluto a James e a tutti i fan italiani e americani dei due ragazzi ghignanti, inesorabilmente piazzati davanti alla TV.



Beavis & Butt-head Do America (1996)
di Mike Judge

Mike Judge (Beavis / Butt-head / Tom Anderson / Mr. Van Driessen /Principal McVicker voice)
Bruce Willis (Muddy Grimes voice)
Demi Moore (Dallas Grimes voice)
Cloris Leachman (old woman on plane and bus voice)
Robert Stack (ATF Agent Flemming voice)
Jacqueline Barba (FBI Agent Hurly voice)


Beavis e Butt-head presentati come due cool guys sulle note di Isaac Hayes e rimandi agli anni '70 di Shaft, anche se in realtà solo un metallaro senza cervello potrebbe considerarli tali, magari con una maglia dei Metallica e degli AC/DC sempre in bella mostra. È la tendenza citazionista di cui si cibano gli sceneggiatori ogniqualvolta si trovano a trasporre in lungometraggio universi altri dal Cinema (di natura e durata). Tanto che la citazione non risparmia neanche King Kong, coi due eroi che si fronteggiano tra i grattacieli di Manhattan per la supremazia e la proprietà della biondina che finisce letteralmente tra le loro mani come la mitica Fray Wray nel 1933.

Ciò ci porta all'incipit e alle cause scatenanti. Beavis e Butt-head vogliono fondamentalmente due cose: starsene tutto il giorno seduti sul divano davanti alla TV, magari con due lattine in mano, a commentare video musicali e andare a segno ("score") per la prima volta con le donne. Sono simboli di una gioventù americana pigra e indolente, che si protegge con la controcultura Hard Rock, in cerca di sballo ogni momento. Ma l'esperienza con una donna è ancora lontana, vista anche la maturità dei due, e la TV non c'è più: se la sono fregata mentre sul divano sognavano di essere King Kong e ciò li costringe a muovere il culo. Inizia l'avventura, tra incarichi di omicidi passati per incarichi sessuali, armi batteriologiche di distruzione di massa, pullman e aerei sempre con adorabili vecchiette pronte ad offrirti pillole eccitanti anche in grado di farti diventare un Grande Cornholio (è una trasformazione legata al personaggio di Beavis quando di solito assume caffeina o farmaci), camminate mortali per i deserti, braccati dall'FBI fino alla destinazione finale: Washington.

Il film ha la tipica, innaturale, lunghezza dei cartoni animati che approdano sul grande schermo (i Simpson, Spongebob, lo stesso South Park): un'ora e mezza per giustificare la visione ed una trama spy raffazzonata che snatura del tutto il format pensato appositamente per i tempi e le esigenze commerciali di MTV (il commento dissacrante dei videoclip, che intervallava con precisione le storie in TV, aiutava la popolarità degli stessi e delle band presentate).

Pur sottolineando ancora la critica ad una gioventù superficiale e pigra, nonché la fine negli anni '90 delle sottoculture d'avanguardia americane, il film andrebbe a vuoto se non fosse sorretto da trovate geniali che invece si adattano al formato cinematografico. Beavis sul punto di morire nel deserto assaggia un fungo che dà vita ad una versione Death Metal del sogno di Dumbo, solo che, al posto degli elefantini rosa che si sdoppiavano, stavolta c'è Butthead che diventa un mostro e la natura prende l'aspetto allucinogeno dell'esperienza con l'LSD. L'incontro con i padri è anche formidabile e vale da sola la visione, così come i ringraziamenti di Bill Clinton e il rapporto ricucito con delle brutali forze governative, che comunque continuano a proteggere quest'America scanzonata, consumistica e amorale.


VP