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giovedì 19 maggio 2016

In Girum Imus Nocte et Consumimur Igni (1978) by Guy Debord


In Girum Imus Nocte et Consumimur Igni (1978)
di Guy Debord


Palindromo virgiliano (letteralmente "andiamo in giro di notte e siamo consumati dal fuoco") per un superblobbone di film classici (da Amanti Perduti a La Storia Del Generale Custer di Raoul Walsh), commentati da una voce che sposta il tiro sul discorso politico anti-borghese, anti-industriale, anti-capitalista dell'Internazionale Situazionista. Il commento distrugge il potere dello sguardo, si pone come schermo ideologico con la visione piacevole, sensibile e profonda del Cinema. L'obiettivo? Sacrificare l'occhio dello spettatore subordinando la forza della visione a quella della parola. Il Cinema è industria e offre modelli che pre-impostano e corrompono gli immaginari, il carattere e le responsabilità del cittadino. Non resta altro che montare qualsiasi spezzone di qualsiasi film (anche un innocuo arrivo a Venezia in barca) e rimanere fedeli alla propria linea.

Il situazionista Debord, che aveva già dato vita ad un'operazione assai simile (La Società Dello Spettacolo, 1974), riesce perfettamente nel suo intento: provocare l'amante ed usufruitore del Cinema relegandolo a ruolo passivo, privato di emozioni e identità. Irrita, annoia, aggredisce col suo tono autoreferenziale (tra i film citati c'è anche l'esordio del regista Hurlements en Faveur De Sade, 1952), cade proprio quando vorrebbe infliggere il colpo più duro, quando decide di lasciare lo spettatore al buio in sola compagnia della parola. Di fatto uno stacco cinematografico, un tocco di regia che contraddice l'intento sovversivo dell'operazione.

Echi di un intellettualismo estremista francese di un secondo Novecento di sperimentazione e lotta: oggi, con l'infinito materiale che il web ci offre e i mezzi montaggio a portata di mano, l'operazione è obsoleta e non può che essere collocata nel contesto storico cui appartiene senza elementi universali.

Il nostro rapporto con la visione (e la sua autenticità) è scontato, le ideologie ormai sepolte negli archivi di anni che non torneranno più.


VP