Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

sabato 23 aprile 2016

Suburra (2015) by Stefano Sollima


Suburra (2015)
di Stefano Sollima

Pierfrancesco Favino (Filippo Malgradi)
Greta Scarano (Viola)
Jean-Hughes Anglade (Cardinal Berchet)
Elio Germano (Sebastiano)
Claudio Amendola (Samurai)
Lidia Vitale (Moglie Malgradi)
Alessandro Borghi (Numero 8)
Giulia Gorietti (Sabrina)


Una volta c'erano i poliziotteschi con Maurizio Merli e colonne sonore funk che accompagnavano un'umanità stereotipata e popolare. Oggi a Roma è il tempo del grande crimine, della grande corruzione, degli omicidi su commissione, dei ricatti per arrivare all'approvazione di leggi in Senato; una rete tentacolare che parte dal politico di Destra, che si dà a droga e mignotte, per arrivare al pischello di periferia che offre i suoi giri, passando per una facinorosa famiglia di zingari, insediata alla Romanina, che s'impone con la volgarità e il fisico dell'Uomo animale. E poi c'è l'orchestratore con gli occhiali, con la sua calma, la sua violenta impassibilità, e il padre di un organizzatore di eventi che si butta nel Tevere strozzato dai debiti.

L'accompagno musicale stavolta non può che essere dolente come il cielo plumbeo di Ostia, contesa per la magnifica posizione, con le luci dei Casino che si alzeranno dopo che la politica avrà fatto il suo dovere: il compositore Pasquale Catalano fa esplicitamente il verso a Vangelis. Ed effettivamente la Roma del passato 2011 non potrebbe che avere la decadenza della "futura" Los Angeles del 2019, solo che, al posto dei neon e degli spin che sfrecciano tra le pubblicità orientali sui grattacieli, qui ci sono i marmi bianchi della Città Eterna e un silenzioso Vaticano dove il Sommo Pontefice consuma i tormenti per l'orrore morale che lo circonda.

Il film è iperrealista, violento, ben scritto e diretto: soffre di un certo manierismo che, dato lo stile scelto dall'autore, è inevitabile. Ottima prova del cast, soprattutto di Favino (in un ruolo assai complesso, sempre a rischio banalità) e della coraggiosa eroinomane Greta Scarano.

La pioggia batte forte e s'impregna del sangue dei cadaveri. I soldi dominano tutto e non si vedono mai. La televisione è lontana, il cinema è vicino. Si fa sempre tempo a chiedersi se è fiction o realtà.


VP