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venerdì 1 gennaio 2016

Io la Conoscevo Bene (1965) by Antonio Pietrangeli


Io la Conoscevo Bene (1965)
di Antonio Pietrangeli

Stefania Sandrelli (Adriana Astarelli)
Mario Adorf (Emilio Ricci, aka Bietolone)
Jean-Claude Brialy (Dario Marchionni)
Joachim Fuchsberger (lo scrittore)
Nino Manfredi (Cianfanna)
Enrico Maria Salerno (Roberto)
Ugo Tognazzi (Gigi Baggini)
Karin Dor (Barbara)


Un lavoro di parrucchiera sulla riviera non è abbastanza: un po' di capelli, un po' di mani addosso da parte del titolare, la tintarella sulla spiaggia e il resto di una quotidianità spensierata. Invece i rotocalchi disposti in sala d'attesa sono una tentazione costante, la tentazione della fama e della gloria, a Roma dove ci sono gli studi e le sale dove, in caso, anche riciclarsi come hostess. Ma il problema di Roma e dell'Italietta del boom è anche la presenza dei bei marpioni che si annidano tra le feste della più varia mondanità. Ci sono quelle dei vip, dove i nomi importanti si incrociano con gli agenti venditori di fumo; ci sono poi gli eventi della gente normale, con i ragazzi che sfrecciano sulle bianchine e i prati su cui sdraiarsi di notte per un po' di sollazzo. In fondo lei è solo una ragazzina sbadata, ingenua e anche un po' ignorante. Creatura inconsapevole e bella: uno scrittore un po' filosofo le dice. Ma appena l'asticella dell'autocritica si alza, a venir fuori è tutto il nonsense di una vita passata a rincorrere i riflettori, finendo puntualmente fregati nell'ombra, e la soluzione improvvisa è uno sguardo in basso dal balcone di casa. Non solo uno sguardo...

Splendido canto di morte e vana gloria dello sceneggiatore (Ossessione per Visconti, 1943) e regista Pietrangeli, che traccia un ritratto spietato e freddissimo della Roma anni '60. Un bianco e nero che imprime i colori del giorno e della notte, una vita moderna che ruota a mo' di palla stroboscopica nell'universo della ruffianeria e del provvisorio. Vite sprecate per gioventù sprecate: una provincia ridente, tranquilla, preziosa come l'oro, svalutata dal rampantismo di cartapesta, vera cartina di tornasole di un'Italia che diventa occidente, diventa capitale, diventa ricerca continua dell'esaltazione dell'"io".

Stefania Sandrelli indimenticabile e zoom finale verso il basso, quasi effetto Vertigo, di grande efficacia.


VP