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domenica 6 settembre 2015

Trans-Europ-Express (1966) by Alain Robbe-Grillet

Per anni un amico bohémien mi ha rotto le scatole all'inverosimile su un lavoro dello scrittore, filosofo, nouvelle vaguista Alain Robbe-Grillet, che finora non avevo mai visto. Grazie a Ghezzi e Fuori Orario ho avuto modo di colmare questa incredibile lacuna. Così per la rubrica Come Ti Stronco il Film Preferito posso con tutta tranquillità dedicare la mia nuova recensione al caro alternativo all'acqua di rose. Chi deve capire capirà...


Trans-Europ-Express (1966)
di Alain Robbe-Grillet

Jean-Louis Trintignant Elias
Marie-France Pisier Eva
Christian Barbier Lorentz
Raoul Guylad an intermediary
Henri Lambert inspector
Paul Louyet Marc
Charles Millot Franck
Rezy Norbert the concierge


Il Trans-Europ-Express parte da Parigi, attraversa il Benelux e arriva ad Anversa. È tempo di storytelling: un team di intellettuali, sceneggiatori, artisti in carrozza immagina e registra una storia ambientata sul treno stesso, con protagonista un tizio misterioso che dapprima compra a Parigi una valigia a doppio fondo, dopodiché, una volta giunto nella capitale delle Fiandre, rimane incastrato in un gioco di cimici, spionaggi, giri di droga, sparatorie al porto, una puttana di strada che si fa incatenare al letto e una cameriera forse ambigua.

Insomma (anti)eroe, treno, stazione, albergo scrauso, porto, crimine, prostituzione, roba sadomaso appena accennata per lo scandalo e il ludibrio dell'europeo colto e vizioso degli anni '60. Il film non offre alcuno spunto stilistico che non abbia già presentato, con risultati di gran lunga migliori, un Godard o un Truffaut: tutto si riduce ad uno scherzetto filosofeggiante che gioca sulla frammentarietà del racconto dimostrandosi assolutamente fine a se stesso.

Nouvelle vague di maniera, una onda che si disperde dal principio.


VP