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giovedì 10 settembre 2015

The Seasoning House (2012) by Paul Hyett


The Seasoning House (2012)
di Paul Hyett

Rosie Day (Angel)
Sean Pertwee (Goran)
Kevin Howarth (Viktor)
Anna Walton (Violeta)
Jemma Powell (Alexa)
David Lemberg (Dimitri)
Amanda Wass (Arijana)
Sean Cronin (Branimar)


Ma che bravi gli inglesi! Prendono uno dei più cruenti episodi degli ultimi decenni, ovvero il massacro ai danni dei civili nell'ex Jugoslavia, per costruire un survival horror splatter esplicitamente di cattivo gusto, che strizza l'occhio ai successi di Hostel (che aveva ben altre basi culturali) e A Serbian Film. Ovviamente si accosta a quest'ultimo che quantomeno aveva quel briciolo di onestà di non prendersi sul serio: qui ci sono Arkan e le sue tigri, il rapimento di belle ragazze e la segregazione delle stesse in un bordello sporco e polveroso in cui vengono drogate e costrette a letto per il ludibrio di intere formazioni paramilitari.

Il film non ha le sfumature pop di certi prodotti di Serie Z italiani degli anni '70 e '80 ovvero ambientati nei campi di concentramento nazisti. Roba tipo Ilsa: la Belva Delle SS (1975) con tutto il campionario di crudeltà assortite. Una trasformazione della violenza cartoonesca di dubbia etica estetica già allora, ma quantomeno presente fin dalle intenzioni produttive. Il cinema italiano più marginale cercava lo stupore dello spettatore e il guadagno frutto della curiosità stimolata. Produttori e registi si nascondevano dietro pseudonimi, quel tanto da nascondere parzialmente una sana vergogna.

Paul Hyett non è Joe D'Amato (ovvero Aristide Massaccesi) e i suoi personaggi non hanno la bidimensionalità di genere che sfoga gli sfizi dello spettatore, messo qui letteralmente alle corde.

Le prigioniere hanno lacrime vere inquinate dall'assurdità della narrazione e cristallizzate dalle urla strazianti della Storia con la S maiuscola. Quella di appena due decenni fa, che ancora nessun genere letterario o artistico (neanche la pornografia) può impastare di goliardico spettacolo. Tantomeno i sudditi di Sua Maestà.


VP