Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

mercoledì 12 agosto 2015

Oh, To Be On the Bandwagon! (1972) by Henning Carlsen


Man Sku' Være Noget Ved Musikken (1972)
di Henning Carlsen

Karl Stegger (Søren)
Birgitte Price (Caja)
Otto Brandenburg (Lasse)
Jesper Langberg (Svend)
Ingolf David (Ib)
Lone Lindorff (Elly)
Gyrd Løfquist (Café-ejeren)
Lene Maimu (Annie)


Tutto ruota attorno ad un piano bar di Copenhagen. Personaggi incompiuti e incompleti, giovani e meno giovani; dall'imprenditore che infine si ritrova senza il sostegno delle banche a tutti i ragazzi che non sono in grado di badare a se stessi, ai propri talenti e agli altri. Figurati se le banche vanno a dar credito a loro (per aiutare il vecchio a mettere su il nuovo spazio proprio sulle ceneri di una banca svaligiata): un pianista bohémien che tra una sbronza e l'altra se la cava, sempre se cavarsela significhi passare di lavoretto in lavoretto tralasciando una giovane amica depressa che si suicida; un cantante lirico che in realtà taglia carne in macelleria e prende troppo sul serio lontani sogni di gloria; un ubriaco perenne con mamma invasiva che ha in serbo un particolare cadeau per la ragazza che il figlio le ha detto di frequentare.

Un'umanità disillusa e malinconicamente godereccia come quella Beat americana. Solo che qui stiamo negli anni '70, nel paese del welfare avanzato e del benessere materiale comune. Non è abbastanza per godere appieno, soprattutto se i problemi personali non trovano riscontro nella sensibilità di un ascoltatore e la porta del suicidio è dietro l'angolo.

Film sconosciuto in Italia e anche all'estero, dalla trama esile e privo di scene madri. La classica opera jazzista, sulla musica che narra le storie dei personaggi (e sugli stessi che la eseguono); solo che con la regia di Henning Carlsen (uno dei registi europei più inspiegabilmente sottovalutati) tutto cambia: la camera si muove con fluidità dirompente per tutto lo spazio della scena (del piano bar e oltre) in modo quasi bidimensionale. Il carrello fa avanti e dietro e ricopre tutti gli angoli di un'umanità a contatto con la morte e le vane speranze. Un'umanità forse già deceduta, ma col bicchiere in mano e uno strumento sempre agitato.


VP