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mercoledì 12 agosto 2015

Il Prigioniero Del Caucaso (1996) by Sergeij Bodrov


Kavkazskiy Plennik (1996)
di Sergeij Bodrov

Oleg Menshikov (Sasha Kostylin)
Sergeij Bodrov Jr. (Ivan Zhilin)
Jemal Sikharulidze (Abdul-Murat)
Susanna Mekhraliyeva (Dina)
Aleksandr Bureyev (Hasan)
Valentina Fedotova (Zhilin's mother)
Aleksey Zharkov (Maslov)
Pavel Lebeshev (Pavel Lebeshev)


Un tank delle forze speciali viene assaltato sulle montagne dai pastori che sbarrano la strada: a finire catturati sono un veterano e una giovane leva. L'inferno è quello del Caucaso settentrionale dei primi anni '90, in cui a ogni risveglio mattutino "Allah Akbar" risuona dalle pendici mentre l'Esercito Russo ha infestato le strade di checkpoint. I prigionieri parlano, uccidono, scappano; il più giovane prova la sua umanità poetica alla figlia del sequestratore: una bimba responsabile con gli occhi curiosi e riservati. Il padre ha il figlio in galera e lo scopo del rapimento è barattare gli ostaggi. Viene chiamata in causa anche la mamma del giovane, mentre il veterano diventa aggressivo, astuto e violento, un mentore che accompagnerà la storia anche dopo la sua dipartita. Finché il vecchio ceceno, al momento della vendetta, non farà il suo gesto più nobile, simbolo della dignità di un popolo in guerra; ma ormai è troppo tardi, gli elicotteri già sono in volo per bombardare.

Splendido e coraggiosissimo (girato in condizioni di estremo rischio l'indomani del termine della Prima Guerra Cecena) dramma di guerra, che catapulta lo spettatore al centro del disastro russo nel Caucaso sotto Boris El'cin, risparmiandogli il sangue e il gore che contraddistingue quel conflitto per fermarsi sull'atteggiamento morale dei personaggi. Così il veterano protagonista finisce in secondo piano, da personaggio nettamente meno marcato, portandosi dietro in parte il suo compagno: escono fuori il vecchio sequestratore, la mamma del giovane e la bambina. Protagonisti incolpevoli di una Storia sporca che li ha travolti nel suo pianto e nel suo degrado.

Bodrov si muove per le strade del villaggio e della città cecena con la sensibilità sociologica di un mediorientale. È una co-produzione Russia / Kazakhstan (paese filo-russo e musulmano insieme), ma potrebbe essere il film di un Makhmalbaf o un Panahi.


VP