The Tribe (2014)
di Miroslav Slaboshpitskiy
Grigoriy Fesenko
Yana Novikova
Rosa Babiy
Alexander Dsiadevich
Yaroslav Biletskiy
Ivan Tishko
Alexander Osadchiy
Alexander Sidelnikov
Un giovane sordomuto prende il bus per raggiungere il convitto dove ragazzi della medesima condizione dovrebbero essere educati. La prima cosa ad imparare è la logica del branco: nel dormitorio vige il nonnismo più esasperato, il tutto condito da furti, violenze e compagne puntualmente prostituite ai camionisti della stazione di Kiev. Potrebbe esserci una via di fuga: quella dell'amore. Ma la possibilità di emigrare in Italia (a fare cosa si può ben capire) e un aborto clandestino non sono che il prologo del disastro completo. Il nuovo uomo dell'Est risponde solo alle sue mancanze e lotta individualisticamente contro il cinismo di un sistema consolidato, che getta basi sulla mancanza di empatia.
Film rivoluzionario? Sicuramente un linguaggio nuovo, una cosa che mancava. Un muto gestuale in cui i sibili sono urla e il silenzio talvolta assordante. Detto ciò il film prende da subito vie scontate e già percorse da Jean Vigo in poi. Incentrato sulla sua particolarità di base (il linguaggio dei segni ucraino che è anche molto diverso dal nostro latino), il regista dimentica la psicologia dei caratteri che dovrebbe essere l'aspetto decisivo in un film sulle realtà difficili soprattutto giovanili. S'incarta nella sua brutalità, con accumulo di situazioni anche ripetitive (allungando di molto la durata), vanificando non poche scelte di macchina davvero egregie, soprattutto quando inquadra una scena interna dall'esterno di un edificio.
Ammirevole anche se la maniera è dietro l'angolo.
VP
