Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

sabato 23 maggio 2015

Il Trionfo Della Volontà (1935) by Leni Riefenstahl


Triumph Des Willens (1935)
di Leni Riefenstahl

Adolf Hitler (Hitler)
Max Amann (Amann)
Walter Darré (Darré)
Otto Dietrich (Dietrich)
Joseph Goebbles (Goebbles)
Heinrich Himmler (Himmler)
Hermann Göring (Göring)
Rudolf Hess (Hess)


Tra le nuvole tedesche un aereo passa con impeto. Trasporta Adolf Hitler a Norimberga, dove dal 4 al 10 settembre del '34 si tenne il celebre raduno del partito nazionalsocialista. La camera ammicca al Führer, si perde negli aspetti visivamente estasianti della manifestazione, dal cameratesco bagno dei giovani cadetti ai volti del pubblico che si lasciano sedurre, quasi con genuina timidezza, dal carisma e dalla "giustezza" delle più alte cariche dello Stato. Prendono parola un po' tutti, da Himmler a Goebbles, volti sicuri, parole schiette precedute dai nomi scritti in corsivo coi neon. Perché nel grande raduno della razza ariana si celebrano i fasti della Germania che fu, di quella presente e di quella che non sarà mai. E pazienza se gli oppositori, come il Führer dice, attaccheranno relegando il tutto a una pacchiana esibizione di sfarzo. "Il partito è Hitler, Hitler è la Germania come la Germania è Hitler". Proclami, braccia tese, bandiere uncinate che sventolano dalle finestre e guardano il cielo.

Il lavoro commissionato alla Riefenstahl, che avrebbe preferito continuare col cinema narrativo piuttosto che cimentarsi nel documentario di cui poi diventerà una delle massime vette (almeno sul piano visivo, basti pensare a Olympia, 1936), è probabilmente il miglior documento per capire le motivazioni e le dinamiche di un totalitarismo. Le associazioni "popolo tedesco - Hitler - Germania" sono continue e ben messe in risalto. La tendenza della regista ad inquadrare il cielo regala forza all'idea ostentata della mano divina che trascina il movimento verso la gloria. Le parole di Hitler e Goebbles ricordano come poco prima della scalata al potere il Nazismo fosse ostacolato in tutti i modi nonché deriso.

La guerra mondiale ancora deve arrivare. Il giubilo, i fuochi d'artificio e l'autocelebrazione sono solo i presupposti alla catastrofe.


VP