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sabato 23 maggio 2015

Frank Costello Faccia D'Angelo (1967) by Jean-Pierre Melville


Le Samouraï (1967)
di Jean-Pierre Melville

Alain Delon (Jef Costello)
François Périer (le commissaire)
Nathalie Delon (Jane Lagrange)
Cathy Rosier (la pianiste)
Jacques Leroy (l'homme de la passerelle)
Michel Boisrond (Wiener)
Robert Favart (le barman)
Jean-Pierre Posier (Olivier Rey)


Il samurai del titolo si sveglia in un monolocale che condivide con un canarino per fiondarsi in strada, rubare un'auto da portare alla rimessa per il cambio targa e costruirsi una serie d'alibi per coprirsi quando la polizia parigina lo sbatterà davanti al muro degli indagati dopo un omicidio su commissione. Nel meccanismo ad orologeria non tutto va per il verso giusto: ad esempio i committenti non solo non pagano, ma cercano di far fuori Frank Costello (in originale Jef), la cui faccia d'angelo fa leva sulla sensibilità delle donne che lo scagionano dalle accuse. E allora s'innesca una girandola di pedinamenti ed emozioni trattenute tra protagonista, polizia, donne e criminalità. L'antieroe, ferito ma efficiente, risponde alle meschinità di tutti con l'eleganza dei gesti, anche nella morte.

Classicone poliziesco noir francese anni '60, prima delle tre collaborazioni di Melville con Alain Delon, che qui è bellissimo come non mai, con un personaggio ritagliato su misura per i suoi occhi azzurri, che ne valorizzano la freddezza calcolatrice e la personalità sottotono, stilizzata ma non inespressiva.

Visto oggi è un film che ancora colpisce per la sua struttura a incastri e per il carattere ludico della storia che si fa beffe anche del genere a cui appartiene (per aiutare i testimoni a riconoscere i colpevoli la polizia usa fare scambi di cappotti e cappelli).
Rimane comunque un prodotto che ha i ritmi e le particolarità del cinema di quegli anni, anche per le ingenuità dello sviluppo della trama: ad esempio il ruolo del canarino quale spia del protagonista per scoprire le irruzioni forse poteva essere un escamotage particolare ai tempi, oggi fa sorridere. E il finale non è abbastanza giustificato.

Il pedinamento in metropolitana, con fuga e repentini cambi di stazioni, carrozze e piattaforme mobili, fece scuola. Ripreso e ostentato da William Friedkin qualche anno più tardi (Il Braccio Violento Della Legge, titolo originale The French Connection).


VP