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venerdì 24 aprile 2015

Una Notte Con Sabrina Love (2000) by Alejandro Agresti

Ugo Caruso è un critico che ho avuto piacere d'incontrare ultimamente. Cura una rassegna di cinema (in questo caso argentino) al Cineclub Alphaville al Pigneto. Questa settimana mi ha dunque invitato alla visione di un vecchio film (anno 2000) di Alejandro Agresti, una divertente storia di formazione che a suo dire andrebbe rispolverata in barba ad una distribuzione ai tempi non proprio all'altezza. Poiché il film in questione, per quanto simpatico, non è che m'abbia detto granché, ho deciso di rispolverare invece l'ormai desolata rubrica del blog Come Ti Stronco il Film Preferito.

Dedicato al caro Ugo, che saluto calorosamente.



Una Noche Con Sabrina Love (2000)
di Alejandro Agresti

Cecilia Roth (Sabrina Love)
Tomás Fonzi (Daniel Montero)
Fabián Vena (Enrique)
Giancarlo Giannini (Leonardo)
Norma Aleandro (Julia)
Julieta Cardinali (Sofía)
Mario Paolucci (Carmelo)
Luis Margani (camionero)


Un giovanotto del paesello del sud argentino lavora come tutti in un allevamento di polli. Il suo umore non è dei migliori: ha perso i genitori, anche il padre vetraio che era un vero punto di riferimento, e le uniche stelle che vede in cielo sono quelle che lo legano a Sabrina Love, un'attrice hard, anche showgirl televisiva, che desidera in barba a un più sano sentimento verso una scolaretta mora che incrocia in bici. Sabrina Love indice un concorso: la migliore lettera d'amore varrà una notte di sesso con lei.

Il giovane vince e si mette in moto verso Buenos Aires con mezzi di fortuna, incontrando personaggi stravaganti che in un certo modo arricchiranno il processo di crescita, che proprio nella capitale argentina (tra sesso con Sabrina, rapporto con il fratello ormai integrato nel tessuto cittadino, peraltro gay e del tutto all'oscuro di essere diventano orfano (negli anni 2000, bah), un amico scrittore e un'irritante ma dolce e bellissima ragazza (che viene respinta da lui stesso, bah)) sarà compiuto.

Il film è tenero e dolce, una commedia brillante, anche talvolta strampalata, che porta alla ribalta i temi classici della crescita sessuale maschile. È un Giovane Holden in salsa latina, con interpreti perfettamente in linea e un ritmo vorticoso. Inizia benissimo con una presentazione dei caratteri giusta e un'efficace incipit sintetico ed esauriente al punto giusto.

Già a metà film, però, i personaggi iniziano a cedere alle contraddizioni, che sono innanzitutto di sceneggiatura. I punti di svolta sono molteplici e precipitosi, umori e obiettivi dei caratteri cambiano repentinamente e in modo quasi del tutto illogico. La pellicola perde di credibilità e fascino. Il finale è monco, non spinge il pedale del favolistico come la trama permetteva; ci preserva da un happy ending melenso ma delude le aspettative.

Si perde nel vuoto pneumatico, un po' proprio come il romanzo di Salinger.


VP