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giovedì 29 gennaio 2015

L'Amore Bugiardo - Gone Girl (2014) by David Fincher


Gone Girl (2014)
di David Fincher

Ben Affleck (Nick Dunne)
Rosamund Pike (Amy Dunne)
Neil Patrick Harris (Desi Collings)
Tyler Perry (Tanner Bolt)
Carrie Coon (Margo Dunne)
Kim Dickens (Detective Rhonda Boney)
Patrick Fugit (Officer James Gilpin)
David Clennon (Rand Elliott)


La moglie scompare e lui finisce accusato: le prove vanno tutte in una direzione e portano direttamente al suo arresto. In realtà nel copione ci sarebbe anche un suicidio... già perché lei (la moglie) è una torbida scrittrice di best seller disegnati per bambini, donna bionda della New York sofisticata e inarrivabile. Strano, anzi forse normale, che si sia innamorata di un rosicchia granturco del Missouri, Stato con la pena di morte, dove i coniugi si rintanano lontano dalla Grande Mela, dove sbocciò il fiore, e dalla recessione. Lui apre un bar con i risparmi di lei e piazza al bancone la sorella apprensiva a cui il giorno della scomparsa confida l'insofferenza domestica che ormai ha rimpiazzato ogni passione newyorkese. Al ritorno a casa, di Amy non ci sono tracce, solo un tavolino di vetro ridotto in mille pezzi. Allora la provincia americana dà il suo meglio: dalla vicina neomamma, impicciona e col dito puntato, alla anchorman che vomita ipocrisia velenosa in TV, all'amante segreta poco più che ventenne, al giovane agente per cui la soluzione giusta è sempre la più semplice.

Se David Fincher voleva infangare il mondo bugiardo, bacchettone e influenzabile dai media e dai valori tradizionali perbenisti del Mississippi, c'è riuscito alla grande: è terrorizzante, di gran lunga più della femme fatale che recupera uno dei temi molto in voga negli anni '90. In effetti Gone Girl ricorda molto quei thrilleracci di 20 anni fa con donne manipolatrici, crudeli e sessualmente irresistibili: ricordiamo Malice con Nicole Kidman e Alec Baldwin.

Stavolta però la costruzione della trama si rifà ad Hitchcock, in un sali e scendi di tensione che colpisce anche i flashback romantici pre-matrimoniali. Il buon Alfred avrebbe valorizzato l'ottimo testo alla base trattando i personaggi di contorno nel modo più tagliente, Fincher invece si concentra sui due protagonisti e lascia al livello di macchiette proprio quei caratteri che avrebbero fatto del suo film un gioiello sulla provincia americana.

Il thriller incalza, spaventa, incuriosisce, semina i suoi indizi e le sue lettere in modo congeniale, salvo poi scoprire tutte le carte dando il via ad un'analisi che avrebbe probabilmente necessitato di un abbassamento di ritmo e un'introspezione diversa.

Rosamund Pike (candidata all'Oscar) è più bella che brava: anche e soprattutto senza trucco.


VP