Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

giovedì 29 gennaio 2015

American Sniper (2014) by Clint Eastwood


American Sniper (2014)
di Clint Eastwood

Bradley Cooper (Chris Kyle)
Kyle Gallner (Goat-Winston)
Ben Reed (Wayne Kyle)
Sienna Miller (Taya)
Sammy Sheik (Mustafa)
Luis Jose Lopez (Sanchez)
Elise Robertson (Deby Kyle)
Luke Sunshine (young Jeff Kyle)


A Fallujah a metà anni 2000 è guerra tra americani e al-Quaeda: ci finisce un cowboy del sud, di quelli che montano i bufali, viaggiano tra Stati col fratello, maneggiano armi con orgoglio, rimorchiano bellezze ai banconi dei pub, per cui gli Stati Uniti sono il paese più bello del mondo. Egli si sposa, figlia, poi parte coi Navy SEAL. Dopo un training che ricorda da vicino quello di soldato Palla Di Lardo per il Vietnam, diventa un cecchino in grado di mirare bersagli da distanze impossibili. Ma c'è anche un altro cecchino, uno con la bandana nera e che copre le milizie di al-Quaeda.
Ad ogni ritorno a casa, turno dopo turno, i ritmi vorticosi e la sopraffazione di guerra diventano echi impossibili da rimuovere. Non si è più gli stessi, mai più.

Clint Eastwood "va in Iraq" e filma il conflitto principale di questa epoca: mondo arabo integralista contro cultura occidentale. È un film sugli effetti della guerra e sulla violenza, sulla sconvolgente disperazione di una mamma araba che passa una granata al figlio piccolo, sulle dinamiche di battaglia che assorbono l'intera sfera privata. Trova nelle scene ambientate a casa, in America, lontano dagli spari e dalle irruzioni di gruppo, i suoi momenti felici. Il resto è un assemblaggio di Full Metal Jacket (in tono minore) e Black Hawk Down (con un respiro più profondo), senza indugiare troppo sul confronto tra cecchini che davvero poteva creare una epica linea parallela.

Dall'esemplare regista che recentemente c'ha regalato Flags Of Our Fathers e Lettere Da Iwo Jima, sinceramente non ce l'aspettavamo.


VP