Le Passé (2013)
di Asghar Farhadi
Bérénice Bejo (Marie Brisson)
Tahar Rahim (Samir)
Ali Mosaffa (Ahmad)
Pauline Burlet (Lucie)
Elyes Aguis (Fouad)
Jeanne Jestin (Léa)
Sabrina Ouazani (Naïma)
Babak Karimi (Shahryar)
Un uomo iraniano saggio e paterno, ma non padre, torna in Francia per firmare il divorzio con l'ex moglie che nel frattempo ha trovato una nuova vita, l'ennesima, con un magrebino. Figli e figliastri non ce la fanno più a sopportare i cambiamenti e sentendo il peso dello sfascio della famiglia tradizionale trascinano i genitori nell'instabilità emotiva. Quella che porterà in luce la verità sul suicidio mancato dell'ex moglie del magrebino, rimasta in coma dopo aver ingerito una bottiglia di detersivo per reazione al tradimento del consorte.
Film francese, co-prodotto dall'Italia ed è una bella notizia, diretto da uno dei migliori iraniani emergenti, quello di Una Separazione. Un film appassionante, tutto giocato sul filo dei nervi come nella tradizione del cinema bergmaniano. Tutti i personaggi portano un fardello psicologico insopportabile, sfogano le loro insicurezze senza pensare alle conseguenze dei loro gesti, portano dolore al prossimo in una reazione a catena di azioni meschine e pulsioni urlate. Chi ne esce meglio, il personaggio più razionale, più coscienzioso, quello in grado di sorridere di fronte alla depressione, pur venendo anch'egli da uno stato del genere, è quello che viene dal paese più conservatore e tradizionalista, quello dove le libertà individuali sono frenate sull'altare del dogma.
Il paese dello stesso regista: forse un film reazionario, forse compiaciuto delle proprie tesi e del proprio meccanismo da dramma psicologico che diventa anche un ibrido thriller, sicuramente un'opera che tratta i personaggi con estrema delicatezza, quella tipica del cinema persiano.
VP
