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mercoledì 11 settembre 2013

Moebius (2013) by Kim Ki-duk



Moebius (2013)
di Kim Ki-duk

Jae-yehon Jo
Eun-woo Lee
Young Ju-Seo


Una donna sfoga la gelosia per il tradimento del compagno con il taglio dell'organo genitale del figlio dello stesso (forse anche suo, ma non ci viene mai detto), che viene preso di mira dai bulli del vicinato tanto da essere più volte aggredito per strada per poi finire in carcere accusato di un finto stupro a cui partecipa contro la sua volontà. Intanto il padre, in preda ai sensi di colpa, studia su internet un rimedio al fattaccio, da un miracoloso trapianto del pene a una stramba scoperta sulla particolarità della pelle umana di essere genitale, tanto da permettere l'orgasmo semplicemente tramite uno sfregamento della stessa con un oggetto.

Il film del coreano Kim Ki-duk, presentato fuori concorso a Venezia, è una sarabanda di corpi che si strattonano, si percuotono, si violentano e si castrano in una narrazione che si affida completamente alla presenza degli stessi, ai gemiti di piacere o di sofferenza e alla mancanza di parole. Una sorta di via di mezzo tra un action muto con una realistica dinamica dei colpi e un Ecco l'Impero Dei Sensi in salsa tragica, che vuole sorprendere col suo linguaggio sottotono e straniante e che va a vuoto proprio laddove vorrebbe incidere: la psicologia dei personaggi non va oltre la bidimensionalità del proprio ruolo nella vicenda narrata e il regista finisce per procedere in un accumulo di elementi senza arrivare alla spiritualità.

Kim Ki-duk non ha né l'abilità di giocare di sottrazione né il rigore quasi geometrico nella cura degli spazi e nel rapporto tra contenuto e forma di un Bresson. E Moebius fa interrogare se il regista de La Samaritana e Ferro 3 non sia stato forse un abbaglio orientale da kermesse d'autore.


VP