Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

venerdì 18 maggio 2012

Dark Shadows (2012) by Tim Burton


Dark Shadows (2012)
di Tim Burton

Johnny Depp (Barnabas Collins)
Eva Green (Angelique Bouchard)
Michelle Pfeiffer (Elizabeth Collins)
Helena Bonham Carter (Dr. Julia Hoffman)
Bella Heathcote (Victoria / Josette)
Alice Cooper (Alice Cooper)
Jackie Earle Haley (Willie Loomis)
Jonny Lee Miller (Roger Collins)


Il ritorno di Tim Burton al gotico vero era cosa buona e giusta. Era da Il Mistero Di Sleepy Hollow (1999) che il genio di Burbank cadeva nelle facili trappole di progetti commerciali come Alice o cose stravagantemente didascaliche come Big Fish. E la formula sembrava farlo tornare ai fasti di un tempo: l'adattamento della soap anni '60 ideata da Dan Curtis ha un inizio folgorante e uno sviluppo da Burton dei tempi migliori.

Nella Liverpool settecentesca intrisa di puzza di urina, vasi della notte svuotati e di romantiche polene sulle navi, una nobile famiglia decide di lasciare il vecchio mondo per il nuovo e esportarvi il business peschiero. Le cose vanno a gonfie vele e la famiglia Collins non solo costruisce un impero in una cittadina che finisce per portare il loro nome, ma si chiude in una dimora gigantesca, un castello enorme pieno di passaggi segreti e gioie. E lì il bel Barnabas Collins giostra i suoi giochi di seduzioni con le serve che poi finiscono per innamorarsi dello charme di un dandy educato fin da piccolo alla sacralità del sangue familiare. Ma Barnabas non ha fatto i conti con Angelique, una splendida donna della servitù che fin da bambina, ai tempi della partenza dall'Inghilterra, fu attratta da lui e dall'ambizione di spezzare il divario sociale che le venne da subito posto immutabile. Eppure Angelique ce la fa grazie a poteri magici da strega: manda una maledizione su Barnabas che l'ha rifiutata per la bionda Josette e dopo aver spinto questa al suicidio, condanna il suo amato alla pena eterna (il vampirismo) e lo fa rinchiudere in una bara dal popolo della città. Barnabas passa due secoli sottoterra per poi venir riesumato da un gruppo di operai negli anni '70 del novecento. Di cose ne sono cambiate nel frattempo: Angelique ha portato la famiglia Collins alla rovina costruendo un impero del pesce concorrente al suo e non vuole fermarsi di fronte a niente. Così, tornando al castello e adattandosi al nuovo secolo, Barnabas ingaggia una sfida a colpi di corteggiamenti e mostruosità con la sua rivale ancora innamorata.

Se Dark Shadows durasse 20 minuti in meno dei suoi 113 sarebbe un piccolo gioiello. La costruzione della storia e dei passaggi narrativi a metà strada tra l'horror della Hammer e commedia nera alla Famiglia Addams è formidabile. La sceneggiatura è oliatissima e se Burton nel finale avesse toccato linearmente il tasto della lotta sociale di Angelique verso l'aristocrazia inglese che si esportava in America (ovvero nella terra del cambiamento) ci avrebbe regalato un capolavoro. Invece Burton procede per eccesso, cade nella tentazione di aggrovigliare il paranormale inserendo licantropi e effettacci visivi superflui e iperrealisti. Conclude le strade aperte dal meraviglioso pre-finale con uno scontro all'ultimo respiro fracassone e verbalmente ripetitivo. Come se non riuscisse più a chiudere con tocchi di poesia come la ninna nanna tra l'uomo pipistrello e Kim Basinger, sospesi con una corda tra i grattacieli della Gotham City del primo Batman (1989).

Era la strada peggiore che potesse percorrere e che annulla il divertimento e l'eleganza dark della pellicola fino a quel punto. E rovina persino una storia d'amore meravigliosa come quella tra il protagonista e Victoria, la sosia-reincarnazione di Josette, una donna che visse due volte su cui il regista avrebbe potuto giocare molto semplicemente.

Un aborto di grazia a cui neanche Eva Green (bellissima) e Michelle Pfeiffer riescono a ovviare. Johnny Depp (che produce) e Helena Bonham Carter sono gli stessi di sempre.

Geniali invece lo sketch su McDonald's / Mefistofele e la presenza di Alice Cooper.


VP