Su richiesta di un amico che si vergogna di farsi citare e che mi ha promesso di non chiedermi più un parere cinefilo dopo un mio messaggio su Facebook che invitava tutti a vedere film belli (no caro, non ti devi preoccupare, un aspirante critico deve imparare ad avere a che fare anche con Pierino il Fichissimo) per la sezione CULT parleremo della saga che ha rilanciato la commedia studentesca alla fine degli anni '90 con successo planetario e che per 13 anni avevo ignorato.
La serie di American Pie nasce nel 1999 con il primo film e si trascina finora al 2012 dividendosi in due parti. Quella originale uscita in sala è composta da American Pie (1999), American Pie 2 (2001), American Pie - Il Matrimonio (2003) e l'ultimo American Pie: Ancora Insieme (2012). Poi ci sono stati degli spin-off usciti direttamente per il mercato home video come American Pie - Band Camp (2005), American Pie - Nudi Alla Meta (2006), American Pie - Beta House (2007), American Pie - Il Manuale Del Sesso (2009).
Si tratta di commedie giovanili ambientate tra la tarda adolescenza (la fine dell'high school che negli USA è di solito a 17 anni) e la laurea al college che riprendono i temi trattati in modo assai più goliardico e scanzonato negli anni '80 dal mitico Animal House di John Landis per passare a seriacce come Goblins (una rivisitazione in chiave collegiale dei Gremlins di Joe Dante) e quella made in Canada di Porky's (scherzi, sesso, cialtronerie). Con una grossa differenza: le porcate da commedia di formazione maschile masturbatoria sono edulcorate e mischiate sagacemente a sfumature romantiche per piacere anche alle femminucce. Una formula di successo che ha fatto sì che a oggi, 16 maggio 2012, l'ultimo esemplare Ancora Insieme sta registrando il pienone in sala.
Quindi andiamo con ordine:
American Pie (1999) by Paul e Chris Weitz
American Pie (1999)
di Paul e Chris Weitz
Jason Biggs (Jim Levenstein)
Chris Klein (Chris 'Oz' Ostreicher)
Thomas Ian Nicholas (Kevin Myers)
Alyson Hannigan (Michelle Flaherty)
Shannon Elizabeth (Nadia)
Tara Reid (Victoria Vicky Lathum)
Eddie Kaye Thomas (Paul Finch)
Sean William Scott (Steve Stifler)
Chris, Jim, Kevin e Paul sono quattro amici della stessa high school: tra chi è più timido, più sveglio, più romantico e più volgare hanno una cosa che li accomuna, ovvero una voglia di scopare per la prima volta che se li scopa. Messi alla berlina dalla reputazione di sciupafemmine di Chuck che li chiama "verginelli" dopo l'ennesimo party in bianco, i quattro fanno un patto tra di loro per perdere tutti la verginità alla festa di fine anno prima dell'avvento del college. C'è chi entra in un coro jazz frequentato perlopiù da ragazze, chi la mette sul piano del misterioso giocando a minigolf, chi usa internet per segnarsi su un sito di dating, chi deve convincere la fidanzata bionda a farlo senza pretendere l'amore.
Tra bicchieri di birra corretti con lo sperma, torte alle mele per simulare una vagina, esibizioni alla webcam in diretta per sbaglio con tutto l'istituto, leggende metropolitane e quant'altro ecco un esemplare di noioso e scontato misto di pulsioni giovanili parzialmente salvato da un finale sottotesto romantico che sorprendemente riesce a rimanere.
E' stato il film che ha lanciato, come ai tempi di Breakfast Club (1985), o dato ulteriore visibilità a una generazione di giovanissime star tra Jason Biggs (Anything Else di Woody Allen), Mena Suvari (Ecstasy Generation di Gregg Araki) e Tara Reid (Il Dottor T. e le Donne di Robert Altman).
Un po' volgare e involontariamente offensivo l'omaggio a Il Laureato, con Simon & Garfunkel a accompagnare musicalmente, nella scena in cui Paul seduce la madre MILF (acronimo di Mature I'd Like To Fuck) di Steve Stifler.
American Pie 2 (2001) by J.B. Rogers
American Pie 2 (2001)
di J.B. Rogers
Jason Biggs (Jim Levenstein)
Chris Klein (Chris 'Oz' Ostreicher)
Thomas Ian Nicholas (Kevin Myers)
Alyson Hannigan (Michelle Flaherty)
Shannon Elizabeth (Nadia)
Tara Reid (Victoria Vicky Lathum)
Eddie Kaye Thomas (Paul Finch)
Sean William Scott (Steve Stifler)
Come cambiano le cose nella società americana dopo il primo anno di college: i rapporti con le ragazze si ammorbidiscono, le convenzioni si fanno sempre più importanti, ci si vede sempre meno tra ex compagni della high school. Quella che resiste è la voglia di scopare di Chris, Jim, Kevin, Steve e Paul. E in questo caso i cambiamenti sono solo un impiccio: l'ex fidanzatina bionda rimane presa dalla nuova realtà collegiale e si mette con un altro, l'opportunità di studiare a Barcellona fa che i due innamorati del coro del precedente capitolo debbano darsi al sesso telefonico e affidarsi alla fiducia reciproca, la bomba della Repubblica Ceca è in procinto di tornare ma le priorità del mancato amante ora sono altre. Persino la MILF madre di Stifler viene parzialmente snobbata...
Il secondo capitolo della saga che ha rilanciato la commedia scolastica americana fotografa bene il passaggio tra le due realtà più importanti dell'education post adolescenziale grazie ad una prima parte dove la ripetizione degli snodi narrativi del primo episodio evidenzia le differenze sociali ed esistenziali dei protagonisti dall'anno precedente.
Ma clamorosamente finisce nel politicamente corretto: le scelte dei ragazzi sono una conseguenza di un'accettazione dolorosa ma giusta del proprio posto nel mondo. E questo va in controtendenza con ciò che dovrebbe essere il verbo di una commedia del genere: cattiveria e forza rivoluzionaria. Altro che Toga Party e vena dissacratoria del mitico Bluto di Animal House, pur sempre il capolavoro del genere. I ragazzi di American Pie 2 sono più bravi che porcelloni, più aderenti al sistema che battaglieri. Non a caso piacciono al pubblico femminile più dei Porky's et similia di qualche decennio fa. Un grave errore a cui nessun prurito o masturbazione pone rimedio.
American Pie - Il Matrimonio (2003) by Jesse Dylan
American Wedding (2003)
di Jesse Dylan
Jason Biggs (Jim Levenstein)
Thomas Ian Nicholas (Kevin Myers)
Alyson Hannigan (Michelle Flaherty)
Eddie Kaye Thomas (Paul Finch)
Sean William Scott (Steve Stifler)
January Jones (Cadence Flaherty)
Deborah Rush (Mary Flaherty)
Molly Cheek (Jim's mom)
Alla sua terza puntata sul grande schermo American Pie lascia in pace i suoi personaggi per tutta la durata del college e li riprende subito dopo aver ottenuto la graduation. Ovviamente il prossimo step non può essere che il matrimonio: a inaugurare la nuova parentesi di vita ci pensano l'eterno timido Jim e la down Michelle. Che seppur provvista di quello humor talvolta amorale che l'ha contraddistinta finora ci tiene tanto affinché sia tutto perfetto: invita i genitori bigotti e si arrovella il cervello per trovare il giusto abito e preparare i dettagli come si deve.
Così i personaggi della saga, anche se dimezzati rispetto ai primi due capitoli, si prestano a una copia di Ti Presento i Miei incastonandosi molto bene nel puzzle del film. E ovviamente la parte del guastafeste non poteva che essere di Stifler, eterno bambinone che davvero non ci sta a vedere i suoi amici sempre più intrappolati nella gabbia sociale. Anche se, alla fine, dovrà arrendersi: perché come dice Michelle "l'amore non è solo un sentimento, ma anche cose come un abito".
E quindi il politicamente corretto rivince su tutto, anche su un terzetto di scene (spogliarelliste per un equivoco addio al celibato, Stifler mangiamerda di cane, l'ottusaggine di stampo ebraico della nonna di Jim) che strappano risate a più riprese e salvano il film dalla carineria più smielata.
American Pie - Band Camp (2005) by Steve Rash
American Pie presents Band Camp (2005)
di Steve Rash
Eugene Levy (Mr. Levenstein)
Tad Hilgenbrink (Matt Stifler)
Arielle Kebbel (Elyse)
Jason Earles (Ernie)
Crystle Lightning (Chloe)
Matt Barr (Brandon Vandecamp)
Chris Owen (Sherman)
Jun Hee Lee (Jimmy)
Primo episodio della serie diretto esclusivamente all'home video. E si vede: la regia è nettamente più piatta e televisiva di quella già di per sé modesta della serie originale. Quì seguiamo le gesta del fratello cresciuto di Stifler, visto già bambino già nel 1999, che viene punito dallo "Sherminator", non più studente ma vicedirettore scolastico, a passare una stagione nel campo della banda della high school, dove nel secondo episodio Michelle Flaherty aveva suonato prima del fidanzamento ufficiale con Jim. Il campionario di smorfie dell'attore Ted Hilgenbrink ricorda effettivamente Stifler ma il suo personaggio, dopo aver spiato e registrato con telecamere nascoste le ragazze del campo per non sfigurare coi compagni cattivi del suo ambiente normale, si piega già alla fine dei 94 minuti alla buona morale dell'education americana. E non solo: la situazione diventa irrecuperabile quando fin dal primo quarto d'ora sopraggiunge la cosa peggiore per un prodottino da supermercato dell'entertainment come questo: la noia.
Il padre di Jim fa il supervisor morale del campo della banda, ma la sua verve non salva un bel niente.
American Pie - Nudi Alla Meta (2006) by Joe Nussbaum
American Pie presents The Naked Mile (2006)
di Joe Nussbaum
John White (Erik Stifler)
Jessy Schram (Tracy Sterling)
Ross Thomas (Ryan Grimm)
Eugene Levy (Mr. Levenstein)
Steve Talley (Dwight Stifler)
Jordan Madley (Brooke)
Jake Siegel (Cooze)
Jordan Prentice (Rock)
Secondo spin-off uscito per il mercato home video. E' il più delirante, incentrato su una sequela di scene al limite del ridicolo involontario, e il più bello degli American Pie visti finora: da giocatori di football nani e mordicosce, a nonne morte per schizzi di sperma addosso, a sfide di alcol con seguenti svomitazzate addosso a una povera, bella, spettatrice, a gare di erezione prolungata con secchi appesi ai genitali. Joe Nussbaum, già regista nel '99 di un cortometraggio sulla gioventù di George Lucas di una tenerezza disarmante, spoglia la serie di tutti i messaggi morali e buonisti dei precedenti capitoli e preme l'accelleratore sugli aspetti più goliardici del passaggio tra high school e college. E nella storia di Erik, cugino di Stifler ancora vergine (e quindi disonore della famiglia) a causa della fidanzatina bionda che sentendosi in colpa gli concede un weekend di nulla osta affettivo da passare in un campus del college dove ci sarà il "Naked Mile" (la corsa di fine anno a cui tutti i ragazzi si prestano come mamma li ha fatti per emulare l'emancipazione alle sovrastrutture sociali degli anni '60), riesce a raccontare storie di sentimenti e amicizie un po' grossolane ma non banali e soprattutto genuine. Con il miglior happy end possibile con tanto di irruzione a una festa in groppa a un cavallo bianco e con qualsiasi retorica lontana mille miglia.
Niente male per un prodotto di secondo piano, a cui anche stavolta il padre di Jim (alias Eugene Levy) non esita a partecipare in modo garbato e funzionale alla storia.
American Pie - Beta House (2007) by Andrew Waller
American Pie presents Beta House (2007)
di Andrew Waller
John White (Erik Stifler)
Steve Talley (Dwight Stifler)
Christopher McDonald (Mr. Stifler)
Eugene Levy (Noah Levenstein)
Meghan Effern (Ashley)
Italia Ricci (Laura Johnson)
Nick Nicotera (Bobby)
Jonathan Keltz (Wesley)
Torniamo insieme a Erik e Dwight Stifler, già protagonisti del migliore degli American Pie di sempre: The Naked Mile. E stavolta Erik parte in direzione del college non solo per spassarsela con gli amici ma per studiare (anche se l'unico libro che si vede è un corso di lingua particolare per entrare nella confraternità) e si trova coinvolto nelle Olimpiadi d'Atene che vedono sfidarsi all'ultimo sangue (o meglio all'ultimo sperma) i suoi Beta contro i ricchissimi secchioni: in palio c'è l'annientamento istituzionale dell'avversario. Ad aiutarli sarà anche il nano forastico del precedente capitolo, passato per un attimo dalla parte dei Beta in quanto "il nemico del mio nemico è mio amico".
Rispetto a The Naked Mile la regia è grossolana e spinge l'accelleratore sulla goliardia giovanilistica all'ennesima potenza scordandosi di sentimenti e romanticherie. Nella sua sagra delle assurdità Beta House è godibile, ma a tratti può risultare indigesto... la dolcezza manca e il sapore è un po' forte.
Stavolta il tuttofare e tuttoessere padre di Jim è l'arbitro delle Olimpiadi
American Pie - Il Manuale Del Sesso (2009) by John Putch
American Pie presents The Book Of Love (2009)
di John Putch
Bug Hall (Rob)
Kevin M. Horton (Nathan)
Brandon Hardesty (Lube)
Beth Behrs (Heidi)
Melanie Papalia (Dana)
Jennifer Holland (Ashley)
John Patrick Jordan (Scot Stifler)
Eugene Levy (Mr. Levenstein)
Se negli ultimi due capitoli destinati esclusivamente all'home video la saga di American Pie spingeva fino in fondo il pedale del demenziale, Il Manuale Del Sesso a dispetto del titolo provocante torna sui passi del romanticismo all'acqua di rose che piace molto al pubblico femminile. Le follie dei primi episodi sono molto moderate e ci ritroviamo nella high school a seguire le gesta di un gruppo inedito di ragazzi anche loro indaffarati a trovare un modo per perdere la verginità. Anche stavolta, come dal primo American Pie a The Naked Mile, riusciranno nell'impresa grazie a una maturazione che li renderà più dolci e sensibili.
Filmetto noioso, interpretato da attori molto poco simpatici a pelle (e per un prodotto del genere questo è un disastro), che sa di già visto e in cui anche il padre di Jim (stavolta primo editore del Manuale Del Sesso nascosto in libreria che già avevamo visto nel primo American Pie) ha una verve piuttosto stanca.
American Pie - Ancora Insieme (2012) by John Hurwitz, Hayden Schlossberg
American Reunion (2012)
di John Hurwitz, Hayden Schlossberg
Jason Biggs (Jim Levenstein)
Thomas Ian Nicholas (Kevin Myers)
Alyson Hannigan (Michelle Flaherty)
Eddie Kaye Thomas (Paul Finch)
Sean William Scott (Steve Stifler)
Tara Reid (Victoria Vicky Lathum)
Mena Suvari (Heather)
Chris Klein (Chris 'Oz' Ostreicher)
La classe del '99 si riunisce al completo a East Great Falls, solo Stifler non è stato invitato ma basta uno stacco dal noiosissimo lavoro di quest'ultimo per ritrovarsi in un modo o nell'altro tutti insieme. C'è chi si è sposato, chi ha un figlio, chi ancora naviga in acque superficiali anche sentimentalmente. E soprattutto c'è un confronto con le generazioni di liceali di oggi, così diversi da pensare che Britney Spears sia rock classico ma in fondo neanche troppo a quelli di tredici anni prima.
Il brand alla sua quarta uscita ufficiale nei cinema punta sull'effetto nostalgia per una superficialità e un'innocenza ormai andata. Lo spirito può essere giovane quanto si vuole, la voglia di feste e scopate inalterata, ma gli anni corrono e le responsabilità sono imperanti.
Il film è una commedia che strappa ancora qualche sorriso e scivola via con un finale raffazzonato alla bell'e meglio: perde proprio sul tasto su cui dovrebbe spingere, ovvero sul confronto generazionale con gli adolescenti di oggi, la loro arroganza o magari anche le loro virtù. In questo modo la saga sulla formazione di Jim, Oz, Finch, Kevin e Steve termina con una semplice rimpatriata di tutti i volti dei precedenti capitoli, lasciando respiro solo alla malinconia e non a quella cattiveria che la serie ha sempre presentato come marchio di fabbrica.
VP