Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

sabato 14 aprile 2012

Hardcore (1979) by Paul Schrader


Hardcore (1979)
di Paul Schrader

George C. Scott (Jake VanDorn)
Peter Boyle (Andy Mast)
Season Hubley (Niki)
Gary Graham (Tod)
Charlotte McGinnis (Beatrice)
Ilah Davis (Kristen VanDorn)
Dick Sargent (Wes DeJong)
Leonard Gaines (Ramada)


Nei numerosi corsi di sceneggiatura che potreste trovare in giro la prima cosa che vi insegnano è che le storie più riuscite sono sempre quelle raccontabili in poche righe: il cosiddetto "pitch" di cui tanto si parla a proposito di leggendari eventi sulla scrittura cinematografica in quel di Hollywood.

Sicuramente Paul Schrader non avrà trovato troppe difficoltà a trovare qualcuno che gli producesse un film come Hardcore (co-prodotto dal genio di John Milius, è ben sempre specificarlo). In primo luogo perché trattavasi pur sempre dello sceneggiatore di Taxi Driver, in secondo luogo perché l'industria della pornografia e le riflessioni metalinguistiche su di essa, nella sua golden age dei John Holmes e delle "gole profonde", attirava il pubblico di fine anni '70 come un carro di buoi, infine perché la storia è talmente logica, lineare e appassionante da colpire già in poche battute: un direttore di fabbrica del Midwest più calvinista, industriale e bacchettone possibile si deve intrufolare negli ambienti pornografici della California per via della sparizione (fuga o rapimento?) di una delle sue figlie in gita insieme alla comunità religiosa.

Il plot secco e ben delineato permette a Schrader di giocare sul binomio "integralismo socioreligioso - sesso in vendita", con cura dei personaggi di contorno (il capo della polizia di Los Angeles, l'investigatore privato un po' sex addicted, la prostituta che diventa mentrice e compagna di indagini dell'imbarazzato protagonista) e un messaggio finale che, pur criticando aspramente il calvinismo di certa provincia americana, mostra con orrore sarcastico la deriva estetica al feticismo che il sesso audiovisivo stava subendo già negli anni '70.

Le luci rosse si avvertono, ma rimangono fuori campo.


VP