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lunedì 10 ottobre 2011

Sex and Zen 3D - Extreme Ecstasy (2011) by Christopher Sun Lap Key



3D Rou Pu Tuan Chi Ji le Bao Jian (2011)
di Christopher Sun Lap Key

Hiro Hayama (Wei Yangsheng)
Leni Lan (Tie Yuxiang)
Saori Hara (Ruizhu)
Yukiko Suô (Dongmei)
Vonnie Lui (the elder of Bliss)
Tony Ho (Prince of Ning)
Kirt Kishita (Quan Laoshi)
Jason Yiu (Shangguan Shen)


Questa recensione è dedicata alla mia amica Sille Tranekjær, che ha avuto la sfortuna di essere la mia compagna di avventura in questa odissea nella noia.

Parlare male di un film come Sex and Zen 3D è un po' come sparare sulla croce rossa. Ancor prima di entrare in sala non ci si può non aspettare il solito miscuglio di erotismo patinato asiatico, vagamente feticista, e fotografia laccata. D'altronde il secondo e il terzo capitolo della saga che fece scoprire all'occidente la sessualità cinese non furono altro che scialbi tentativi, peraltro distribuiti malissimo in Italia in salette di metà agosto incapaci di attrarre neanche lo spettatore più prurigonoso (escluso il sottoscritto, c'è da ammetterlo), di ripetere l'exploit di quello che nel 1991 fu più di un caso, un successo, diremmo anche un buonissimo film.

Del Tappeto Di Preghiera Di Carne in questo Extreme Ecstasy è rimasto molto poco: il solito problemino di eiaculazione precoce e di dimensioni da parte di un belloccio protagonista, dinastie di sovrani che rinchiudono le proprie perversioni in stanze segrete e "diaboliche", un mix di azione e combattimenti finali davvero delirante. Pugnali lanciati in avanti che vanno però all'indietro (?), stupende donne/mostro con voci maschili e falli intorcinati alle gambe con cui prendere a "schiaffi" nonché alzare ruote (?), ninfe che mantengono la giovinezza rubandola ai sudditi.

La cosa allucinante è la sceneggiatura, piena di buchi e incongruenze: a un certo punto il film diventa impossibile da seguire e sinceramente noioso, la cosa peggiore per un erotico patinato (ricordando l'opera omnia di Zalman King, quasi sicuramente il peggior regista della storia, altro che Ed Wood Jr.). E neanche il fatto che si tratti del "primo film erotico in 3D" aiuta a contrastare l'effetto pennichella.

Il governo cinese ha censurato il film levandolo dalle sale, con buona pace del logo animato della produzione che mostra un soldato sventolante una bandiera rossa. Invece, incredibile anche solo a pensarci, questo catalogo di deviazioni senza né capo né coda è stato un successo in tutti i paesi dove è stato distribuito... tranne che in Italia, immaginiamo, visto che, tolti gli occhialetti, in platea l'unica cosa che rimane è il vuoto.


VP