Lazzaro Felice (2018)
di Alice Rohrwacher
Adriano Tardiolo (Lazzaro)
Agnese Graziani (Antonia bambina)
Luca Chikovani (Tancredi bambino)
Alba Rohrwacher (Antonia)
Sergi López (Ultimo)
Natalino Balasso (Nicola)
Tommaso Ragno (Tancredi adulto)
Nicoletta Braschi (Marchesa De Luna)

Uno dei film più celebrati degli ultimi anni, chissà perché o per cosa. In realtà Alice Rohrwacher aveva convinto più o meno tutti alla sua precedente prova de Le Meraviglie. Qui si dà al (neo)realismo magico di stampo quasi zavattiniano: una comunità contadina del Lazio sotto padrona (una Nicoletta Braschi sadica come non mai) non si rende conto di essere rimasta al di fuori della Storia. Ci vuole l'amicizia tra il minorato Lazzaro (che ha un cuore grosso così e probabilmente vede cose che gli altri non vedono) e lo scazzatissimo figlio della padrona per innescare una reazione a catena di eventi che porta i brandelli di una comunità consolidata nel tempo a Milano (?), raggiungibile dal Lazio con una semplice passeggiata, dove tutti vivranno ai margini, anche chi prima si circondava di agi.
Una storia di solidarietà inter-classista e una fiaba che vorrebbe sfidare tutte le logiche narrative affidandosi esclusivamente alla suggestione estetica della regista. Un film di un kitsch debordante, il cui impianto straniante va al di là di ogni incanto, se l'incanto è mai stato l'obiettivo principale dell'autrice. Ci vuole davvero un gran coraggio per proporre oggi una roba del genere... e talvolta il coraggio non è un qualcosa di positivo. Eppure di estimatori ne esistono eccome.
VP