Peterson (2016)
di Jim Jarmusch
Adam Driver (Paterson)
Golshifteh Farahani (Laura)
Nellie (Marvin)
Rizwan Manji (Donny)
Barry Shabaka Henley (Doc)
Trevor Parham (Sam)
Troy T. Parham (Dave)
Brian McCarthy (Jimmy)
Paterson è una città del New Jersey, ma anche il nome proprio dell'autista del bus che scorrazza ogni giorno tranne i festivi: ha il viso allungato, perennemente assorto nei suoi pensieri e le sue visioni di gemelli in giro, innescate da una fidanzata con velleità da cantante country, che si sveglia alle 6 e 30 con lui e poi rimane il giorno intero a dipingere arredi e vestiti di bianconero, creare pasticcini bianconeri da vendere al mercato, in attesa di una costosa chitarra a rombi bianconeri. Paterson è un poeta, non porta cellulari e vaga col quaderno scrivendo cose che solo la compagna avrebbe l'intenzione di pubblicare. Una settimana passa tra casa, lavoro, poesie, giro col costoso bulldog inglese che forse dei rapper gli vorrebbero fregare (e che ne combina di cotte e di crude), al bar in cui sventa follie d'amore e affoga l'aplomb nella birra.
Un film sulla poesia è, come nel caso della filosofia, uno dei compiti più difficili per un regista. Jim Jarmusch affronta la mission impossible puntando tutto sull'aplomb del protagonista, un Monsier Hulot giovane americano, per raccontare la magia di una quotidianità regolato dal sotto-ritmo. Protagonista con l'aplomb, fidanzata con l'aplomb, cane con l'aplomb, gente del bar con l'aplomb, passeggeri con l'aplomb, una città fatta di aplomb. Un turista giapponese, forse immaginario, con l'aplomb.
Coerente, stiloso, delizioso: Jim Jarmusch. Le vere poesie sono tutte di Ron Padgett: la più bella è sui fiammiferi Ohio Blue Tip.
VP