Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

domenica 20 novembre 2016

Fai Bei Sogni (2016) by Marco Bellocchio


Fai Bei Sogni (2016)
di Marco Bellocchio

Valerio Mastandrea (Massimo)
Guido Caprino (padre di Massimo)
Barbara Ronchi (madre di Massimo)
Dario Dal Pero (Massimo adolescente)
Nicolò Cabras (Massimo bambino)
Bérénice Bejo (Elisa)
Drazen Pavlovic (Zlatko)
Ferdinando Vetere (tifoso)


Un bambino e sua madre... e un amico invisibile. O meglio un amico che si vede in televisione, che fa paura, ma forse è capace anche di dare buoni consigli. Alcuni molto malvagi. D'improvviso la mamma sparisce, rimane solo l'amico immaginario. Neanche il papà riesce a far presa sul cuore del piccolo orfano, tranne forse quando lo prende in braccio e lo trascina nella Curva del Torino. Nuove passioni, una personalità che si aggiorna. Il giornalismo che diventerà un lavoro, che porta il giovane cronista a Sarajevo sotto le bombe e a seguire le vicende dei salotti romani al tempo di Tangentopoli, quando la fidanzata un po' freak non si lamenta delle attenzioni e allora ecco di nuovo il ricordo, l'eterno ritorno di un'ossessione, dei fantasmi del passato e della grande verità finale. Una risposta ad un editoriale su La Stampa non è abbastanza; solo l'affetto, anche di una nuova conquista, può alleviare gli sbalzi d'umore, le crisi di panico, i nuovi imbarazzi della vita: un padre sugar daddy in procinto di nuove nozze.

Pane per i denti di Marco Bellocchio, il più grande autore italiano insieme a Gianni Amelio, in continua ricerca di una spiritualità nuova, in passato oscurata dal maoismo. È uno spirito materno, religioso, vitale di cui tutti i membri della sua famiglia sono complici. Il film gira intorno alle sue ellissi, allo stream of consciousness di un bambino che poi diventa adulto e rimane ancorato ai suoi traumi. Gioca in modo delicato e raffinato con i repertori dell'epoca (lo Stadio Filadelfia, le immagini del Befagor degli anni '60) per talvolta incartarsi con le continue giravolte. Flashback e flashforward costellano l'autobiografia di Massimo Gramellini, la cui rielaborazione affonda nell'iperrealismo, con la macchina sempre ad altezza protagonista.

Caleidoscopico, visionario, caldo, bisognoso di protezioni. Anche troppo.


VP