American Pastoral (2016)
di Ewan McGregor
Ewan McGregor (Swede Levov)
Jennifer Connelly (Dawn Levov)
Dakota Fanning (Merry Levov)
Peter Riegert (Lou Levov)
Rupert Evans (Jerry Levov)
Uzo Aduba (Vicky)
Valorie Curry (Rita Cohen)
Hannah Nordberg (Merry Levov child)
Chi ha amato il romanzo di Philip Roth o reputa geniale lo scrittore ebreo del New Jersey forse si sentirà tradito da un paio di correzioni e un andamento lineare in controtendenza con l'eterno e vorticoso ritorno al passato (e alla lavorazione dei guanti), vero timbro dell'edizione scritta. Chi invece di Pastorale Americana ha apprezzato il tema con qualche riserva, per l'appunto, stilistica non può che plaudire il lavoro di Ewan McGregor. Che semplifica la trama, che parte direttamente dall'anniversario scolastico rimuovendo l'ostacolo ingombrante dell'incontro tra lo Svedese e lo scrittore, non gira continuamente attorno alle ossessioni di perfezione estetica e morale della borghesia americana post-conflitto mondiale (pur affrontandole) e usa la macchina da presa al servizio degli interpreti.
Chi meglio di lui, al suo esordio dietro le quinte con un bel ventennio di prove attoriali alle spalle, avrebbe potuto farlo?
Le interpretazioni sono tutte perfette: lo stesso McGregor è uno Swede Levov meraviglioso, Jennifer Connelly coglie tutte le sfumature del suo personaggio (il più complicato, tutto racchiuso in tormenti) e Dakota Fanning ha gli occhi e il fisico dell'America che degrada la sua splendida immagine alla ricerca di una profondità, sia essa lotta politica, guerra intestina o spiritualismo orientale. Peter Rieger, padrone di fabbrica ebreo vecchio stile, da incorniciare.
Fatta eccezione dei piccoli (giusti) accorgimenti, il film è esattamente come il romanzo: ne ricalca le atmosfere e le tensioni. Ancora una volta un europeo tratta il mito a stelle e strisce meglio di uno stesso americano.
VP
