Per chi ama la letteratura, scrivere racconti, essere cittadini del mondo e riflettere sulla Settima Arte

sabato 16 luglio 2016

It Follows (2014) by David Robert Mitchell


It Follows (2014)
di David Robert Mitchell

Bailey Spry (Annie)
Carollette Phillips (woman with groceries)
Loren Bass (Annie's father)
Keir Gilchrist (Paul)
Maika Monroe (Jay Height)
Lili Sepe (Kelly Height)
Debbie Williams (Mrs. Height)
Olivia Luccardi (Yara)


Fantasmi virali tormentano e uccidono ragazzi che si trasmettono la maledizione per via sessuale, scappano dalle aree residenziali lontano dagli occhi indiscreti e magari finiscono orizzontali e a gambe spezzate in riva al mare come la fanciulla del prologo. Il virus passa di giovane in giovane fino a contagiare una biondina, stordita dallo spasimante e messa al corrente dallo stesso, che intanto continua ad avere le visioni anche se ormai non lo riguardano direttamente. Visioni che finiranno per sempre quando la ragazza passerà il tutto a un altro e così via: "perché per le ragazze è più facile trovare un partner a cui passare questa merda".

Giochi per ingannare le attese in fila al teatro, vie di fuga sempre doppie, cambi di piani narrativi, uno strambo riferimento alle malattie sessualmente trasmissibili. Tutto in un low budget di grande successo, dagli intenti forse moralistici, arrivato dall'America in colpevole ritardo (è del 2014). Non male; non spaventa e non incuriosisce più del dovuto ma si colloca degnamente in una lista di finti slasher senza coltelli, teen horror estivi con personaggi delineati e cattivi che inseguono passeggiando.

Con due particolari da discutere: non rivela l'arcano alla base del film (e ciò è parzialmente irritante, visto che la qualità di un horror del genere passa spesso per la giustificazione narrativa del Male), forse in attesa di un sequel che visto il successo commerciale (14 milioni di dollari d'incasso a fronte di una produzione di appena un paio di milioni) ci sarà; basa molto la sua estetica su una bella fotografia iperrealista che abbina colori caldi e freddi e ritrae i teenagers con una morbosità vicina a quella di Larry Clark.

Sembra davvero il film di un fotografo e la bellezza che ne deriva ben si amalgama col ritmo compassato e giusto del racconto.


VP