Return Of the Living Dead III
di Brian Yuzna
Kent McCord (Colonel John Reynolds)
James T. Callahan (Colonel Peck)
Sarah Douglas (Colonel Sinclair)
Melinda Clarke (Julie Walker)
Abigail Lenz (Mindy)
J. Trevor Edmond (Curt Reynolds)
Jill Andre (chief scientist)
Michael Decker (science technician)
Il genere più genere che ci sia al servizio di un messaggio politico. Un messaggio veicolato con folle divertimento, un film che non si prende sul serio fin dalle premesse produttive: secondo seguito di una trilogia derivata da quella autoriale e storica di Romero, iniziata da Dan O'Bannon negli anni '80 e destinata ad un passaggio in TV a notte tarda o a un noleggio in VHS per ragazzini con i popcorn in mano. Invece con Brian Yuzna alla regia tutto assume un valore diverso, senza snaturare l'identità di un film di paura, goliardico e orgogliosamente di Serie B: una storia con credibilità zero, tanto sangue, tanta trasformazione, tanto effettaccio, un ritmo che non perde i colpi e uno spirito che non si smentisce.
Si tratta pur sempre dell'autore di Society - The Horror e Re-animator 2 (entrambi dell'89): un genio del delirio e dalle grandi intuizioni. Come ad esempio quella di umanizzare un morto vivente, una fidanzatina ribelle vittima di un incidente in moto, che scopre il desiderio di corpi umani da divorare, una fame insopportabile in barba ad una morale ancora viva, e trova sollievo nell'autoflagellazione. Il corpo statuario di Melinda Clarke, bionda losangelina ribelle, si tramuta in una creatura cyberpunk con spunzoni e piercing dappertutto. Trascina nelle fogne di Downtown L.A. malintenzionati, soldati e scienziati, che vorrebbero usare i morti viventi come esercito in zone di guerra, e un ragazzo, figlio del colonnello cattivo, che non accetta la perdita della sua amata. Un barbone, inquilino dei bassifondi, li aiuterà.
Divertente, romantico, viscerale. Una festa per gli appassionati.
VP
