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mercoledì 22 luglio 2015

Terminator Genisys (2015) by Alan Taylor


Terminator Genisys (2015)
di Alan Taylor

Arnold Schwarzenegger (Guardian)
Jason Clarke (John Connor)
Emilia Clarke (Sarah Connor)
Jai Courtney (Kyle Reese)
J.K. Simmons (O'Brien)
Dayo Okeniyi (Danny Dyson)
Matt Smith (Alex)
Courtney B. Vance (Miles Dyson)


Ovvero come snaturare una saga già di per sé snaturata (con 2 sequel di troppo oltre il primo ottimo) andando a modificare ovviamente in peggio l'opera originale. Non un sequel ma un reboot, un rifacimento della genesi di Terminator dove Sarah Connor non ha il fascino androgino post-punk di Linda Hamilton ma le peculiarità di una tarda teen minimale dei giorni nostri. Lei è già figlioccia del Terminator buono, che fin da piccola l'ha raccolta dall'acqua e portata con sé e che pian piano viene afflitto dall'invecchiamento delle cellule della pelle umana che lo ricopre; quando Kyle Reese torna  nella Los Angeles dell'84 (dopo l'incipit più inutile della storia con John Connor salvatore delle umane virtù) lei e il Terminator sono già inseparabili. Peraltro Kyle è una sorta di marine con lo sguardo dolciastro, molto lontano dal Michael Biehn di 30 anni fa, quello che Linda la faceva innamorare col fascino ombroso di eroe new romantic.

A poco serve l'incontro tra il Terminator buono invecchiato e lo Schwarzy cattivo, giovane e piazzato che appariva dai lampi e ordinava ai balordi di spogliarsi. La scena si ripete ed effettivamente diverte ma in questo modo il significato del film cambia completamente rimpallandosi tra suggestioni d'ogni tipo senza la linea rigorosa che faceva del Terminator di Cameron un prodotto prodigioso degli anni '80. Anche Kyle ripercorre le sue gesta: ruba i pantaloni al barbone del vicolo di un Downtown e scappa dalla polizia attraverso il negozio d'abbigliamento.

Poi la scrittura va nel caos totale, si diverte a ribaltare il ruolo dei personaggi e delle linee temporali in modo inutile e pretestuoso. Rende Terminator il metro di paragone delle differenze tra la Hollywood attuale e quella d'allora: prima c'erano storia, scrittura, personaggi, azione e anche pause ineccepibili.

Oggi solo una gran voglia di stupire che di stupefacente ha nulla.


VP