Il Racconto Dei Racconti (2015)
di Matteo Garrone
Salma Hayek (Queen of Longtrellis)
Vincent Cassel (King of Strongcliff)
Toby Jones (King of Highhills)
John C. Reilly (King of Longtrellis)
Shirley Henderson (Imma)
Hayley Carmichael (Dora)
Bebe Cave (Violet)
Stacy Martin (young Dora)
La Regina non riesce ad ottenere la sospirata gravidanza, uno stregone ha la soluzione: il Re dovrà catturare un drago marino e strappargli il cuore per darlo in pasto alla sua amata Altezza. Ed effettivamente così funziona: peccato che ad ingravidarsi sia anche la serva vergine che aveva il compito di cucinarlo quel cuore. Nascono due gemelli di diversa estrazione ma non di diversa sensibilità: non ci stanno a sottostare alle etichette e daranno filo da torcere a Sua Altezza rimasta vedova. Intanto un'altra Altezza (un Re) è alle prese con le aspirazioni di matrimonio della figlia e una pulce da amare e allevare. Così come un altro nobile, donnaiolo, rimane soggiogato dagli scherzi del mondo e della magia con due vecchiacce dalla voce sublime.
Perché nell'universo di Garrone, che poi è quello di Giambattista Basile (Lo Cunto De li Cunti, 1634 - 1636), tutto prende una forma nuova, tutto si anima in un'età dell'oro fatto di orrore, classismo ma anche stupore ed entusiasmo. La magia e il corso divino della Storia (il cielo) sono gli unici elementi in grado di scavalcare e ribaltare gli ordini sociali. Così le Principesse si ritrovano con orchi valorosi, una vecchia gettata dalla finestra del castello reale riabbraccia la giovinezza. Tutto è epica, tutto è grazia.
Operazione che rimanda chiaramente a Pasolini e alla Trilogia Della Vita: eccita, diverte, raffigura, stupisce, racconta. Raccoglie un cast internazionale per portare l'ambiente, il paesaggio, la cultura italiana in Paradiso. Il miracolo della fantasia di un regista che 20 anni fa con il neorealista Terre Di Mezzo, ovvero tutto il contrario di ciò. La carriera di Garrone prende sempre più le fattezze di una storia di Cinema a tutto tondo, di gran lunga più entusiasmante di chi oggi ha una statuetta in più sul comodino.
Grazie ai fondi Eurimages e alle Commission possiamo esaltare davvero il nostro patrimonio. Tutto ciò che il cinema italiano di almeno 3 decenni, tranne rari casi, si è scordato di fare per andare dietro a qualche risata riciclata dalla TV e strappare quei pochi spicci dalla saccoccia degli spettatori.
Alla buon'ora.
VP
