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giovedì 2 ottobre 2014

Pasolini (2014) by Abel Ferrara


Pasolini (2014)
di Abel Ferrara

Willem Dafoe (Pier Paolo Pasolini)
Riccardo Scamarcio (Ninetto Davoli)
Ninetto Davoli (Epifanio)
Valerio Mastandrea (Nico Naldini)
Maria de Medeiros (Laura Betti)
Adriana Asti (Susanna Pasolini)
Francesco Siciliano (Furio Colombo)
Andrea Bosca (Andrea Fago)


La mano destra sulle tempie e gli occhi chiusi in riflessione, immagini di sdoppiamento di un ego alla ricerca di personaggi da essere e con cui esprimersi: dal regista che s'avvicina all'obiettivo della telecamera per mirare l'inguardabile di Salò all'omosessuale che gioca a calcio con ragazzi di vita da corteggiare e spompinare quando il torbido delle fantasie viene fuori. Un superstite di un volo Alitalia per il Sudafrica si ritrova a contatto con un'antica tribù del Sudan, un giovane intellettuale, lo stesso che prima si trastullava nelle borgate, si ritrova in una tavola rotonda elitaria a discutere di processo creativo.

Ci sono tanti Pasolini nel film di Abel Ferrara, l'unico regista davvero in grado d'allontanare l'intellettuale friulano (nato a Bologna) dall'aura di santone che l'industria culturale gli sta appioppando. Non c'è solo Willem Dafoe che si reca a Stoccolma per la traduzione de Le Ceneri Di Gramsci, che si destreggia tra intimi, agente, contatti con la stampa, Laura Betti che gli porta in dono un vinile di canti popolari della Jugoslavia comunista (dove il cibo è terribile), Ninetto Davoli attore e personaggio, alter ego in una fiaba metropolitana che finisce nello spazio. Non c'è solo la ricostruzione, fedele e poetica (se ci si attiene alle fonti ufficiali), dell'omicidio da parte del mondo umile e barbaro che tanto amava e difendeva, ma soprattutto la fantasia scandalosa dell'uomo poliedrico, messo a nudo corpo (una doccia appena alzato) e anima, che restituisce i profondi interrogativi sulla natura dell'artista.

Le citazioni sono corrette e geniali: la melodia napoletana di Decameron sulla strada verso Ostia, il pianto della madre come quello della Madonna de Il Vangelo Secondo Matteo. Solo una cosa manca: la guerra contro la società dei consumi e l'escalation della media borghesia plagiata dall'immaginario televisivo. In un film su Pasolini, comunque il migliore possibile, non può essere appena accennata in un paio di quesiti.


VP