The Broken Circle Breakdown (2012)
di Felix van Groeningen
Johan Heldenbergh (Didier Bontinck)
Veerle Baetens (Elise Vandevelde)
Nell Cattrysse (Maybelle)
Geert van Rempelberg (William)
Nils De Caster (Jock)
Robby Cleiren (Jimmy)
Bert Huysentruyt (Jef)
Jan Bijvoet (Koen)
Lui è un barbuto belga con la passione per il country e i live con un gruppo d'altrettanto stravaganti cowboy, lei una tatuatrice sensuale che presto viene contagiata dal sound di una terra libera "dove puoi ricominciare ogni volta da zero". S'innamorano, vivono in un camper davanti a una fattoria diroccata, tra galline e un cavallo, poi lei rimane in cinta e dopo qualche esitazione accettano le responsabilità e il mantenimento di una bimba curiosa e vispa quanto loro. Ma il dramma è dietro l'angolo: alla bimba viene riscontrata la leucemia. E dopo una lotta insieme al supereroe "chemio", che dai tubicini scende nelle vene, la coppia deve affrontare l'evento più devastante per dei genitori: la morte di chi avrebbe dovuto seppellirli. È l'inizio di un reciproco scambio di colpe mentre Bush in tv pone il veto alla sperimentazione delle cellule staminali: l'America forse non è il paese magico delle canzoni.
Candidato all'Oscar per miglior film straniero, e avrebbe meritato di più dei vincitori, The Broken Circle Breakdown (tralasciamo il titolo Italian user friendly, tanto per dimenticare cosa una distribuzione debba fare per invitare una platea decente) è sostanzialmente un drammone famigliare che colpisce per una narrazione destrutturata che procede per associazioni mentali dei caratteri: pur seguendo la storia dall'esterno, lo spettatore ne vive la psicologia e il mood in uno stream of consciousness che dilata l'umanità calda di un'Europa inebriata dal sogno americano.
Il film racconta, descrive e commuove con uno stile impeccabile fino a tre quarti; dopo, a dramma sviluppato, il bluegrass perde la sua forza catartica e la pellicola cade nella voragine che fino ad allora aveva abilmente schivato: il pathos della perdita porta a un sentimentalismo convenzionale con i siparietti musicali che iniziano a sembrare un po' attaccati con lo scotch, quasi parte indipendente della pellicola.
E la storia d'amore inedita finisce per sapere di già visto.
VP