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mercoledì 1 marzo 2017

T2 Trainspotting (2017) by Danny Boyle


T2 Trainspotting (2017)
di Danny Boyle

Ewan McGregor (Renton)
Robert Carlyle (Begbie)
Steven Robertson (Stoddart)
Ewen Bremner (Spud)
Shirley Henderson (Gail)
Jonny Lee Miller (Simon)
Anjela Nedyalkova (Veronika)
Elek Kish (Dozo)


Cos'hai fatto in questi ultimi 20 anni? Praticamente hai scelto la vita ad Amsterdam e ora Edimburgo non è neanche più la stessa: in aeroporto non ti accolgono dropout bucati, bensì stewardess dell'Est Europa, gente come la nuova compagna di Sick Boy, che oltre a mandare avanti il pub della zona, si diletta a ricattare ricconi proprio tramite il lavoro sporco della consorte bulgara. Renton è tornato e Begbie evade. Spud tenta il suicidio e si riscopre storyteller.

Ma niente funziona, perché il progetto di riportare i personaggi di Trainspotting in sala dopo due decenni in cui è cambiato tutto, anche il modo di essere giovani e drogati, viene più dalle intuizioni produttive della Sony, detentrice del marchio, che dalla penna di Irvine Welsh: il film sarebbe la trasposizione di Porno (romanzo del 2002) ma della ferocia dell'autore c'è poco o niente. Non c'è neanche il refrain dello "scegli la vita" o peggio è banalizzato dal copione in modo addirittura volgare. Niente creatività, niente spirito, niente accelerazioni e sintesi che erano pur sempre l'elemento chiave del film del '96.

T2 è un lentissimo ricettacolo di product placement, con marchi in bella vista e un fintissimo spirito alternativo ostentato in ogni inquadratura: un lavoro meschino di Danny Boyle che riesce persino ad infangare la memoria del film che lo consacrò nel panorama del cinema mondiale. Messaggio morale telefonato, soprattutto nel rapporto tra Begbie e il figlio che vuole studiare management, e niente coinvolgimento.

Molto triste.


VP