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domenica 16 marzo 2014

L'UCRAINA, L'OCCIDENTE E LA RUSSIA (16/03/2014)

Oggi 16 marzo 2014 si decide a Sebastopoli non solo il futuro dell'Ucraina ma anche l'assetto geopolitico europeo: la Repubblica di Crimea, regalata dalla Russia sovietica all'Ucraina sovietica (al tempo, in pratica, un cadeau a se stessi) nel '54 da Nikita Chruščëv, ha indetto un referendum per la riannessione alla Federazione Russa in seguito al golpe di Maidan da parte di un quantitativo indefinito e indefinibile di normali cittadini ucraini che hanno spalleggiato in buona fede il gruppo estremista reazionario Svoboda a cui a sua volta l'Occidente si è appoggiato per distruggere il governo corrotto, anche se in teoria democraticamente eletto, del filo-russo Janukovič.

La situazione è tesa e in ballo ci sono tanti interessi a cui, suo malgrado, l'eroico popolo ucraino, quello della Partita Della Morte, quello che per un ideale sacrificherebbe la propria vita, si trova invischiato: l'Ucraina è un paese ricco di risorse, ha condizioni climatiche ottimali per il grano e per altre materie prime che significano soldi e potere. La voleva Hitler, ci andarono a combattere gli alpini italiani, gli Stati Uniti ne vorrebbero usufruire per la posizione privilegiata sul Mar Nero, la Russia non può permettersi di perdere l'influenza su di essa. Una situazione scomoda, che si presta alla violenza, al sopruso da parte di forze dell'ordine nonché di manifestanti violenti, a scontri etnici tra pozze di sangue nell'asfalto che tristemente ci ricordano l'ex Jugoslavia, le truppe di Milošević, le tigri di Arkhan: in tutte questi esempi ci appare chiaro come il Comunismo slavo negli anni sia stato un vero e proprio pentolone sotto cui bollivano una rabbia, un odio razziale e delle voglie separatiste covate fino ai giorni nostri.

E del Comunismo l'Ucraina è stata da sempre una delle nazioni più vittime: dalla collettivizzazione forzata del grano al genoicidio dei contadini della regione di Lviv da parte di Stalin, con bambini privati del cibo e lasciati marcire tra malattie e mancanze di cure, l'Holomodor, alla russificazione forzata con tanto di popolazioni russe deportate proprio per favorire il cambio culturale, l'Ucraina ha vissuto dal crollo dell'URSS a oggi di una miriade di contraddizioni che l'hanno resa un paese diviso in tutto e per tutto, con orgogli nazionalisti sempre ben vivi e che, l'indomani della rivoluzione di Euro Maidan, della liberazione di Yulia Timoshenko, eroina occidentale e di quella parte di paese che non vuole più stringere accordi con la Russia, anche se vantaggiosi e con fior di investimenti di Vladimir Putin, anche a costo di morire di fame, si ripresentano puntualmente col loro conto salato di vite umane.

D'altro canto questa voglia quasi ormonale di una certa parte della popolazione di allontanarsi dal mondo russofono trova i maggiori oppositori addirittura all'interno dello stesso ambito Occidente: sicuramente avrete letto articoli sugli organi nostrani online e avrete notato come molti italiani siano insofferenti verso l'Unione Europea tanto da incensare, quasi a invocare a gran voce il Nobel per la Pace per la questione siriana, Vladimir Putin e sputare sulla cancelliera tedesca, su Mario Draghi e sulle banconote che usiamo nella vita di tutti i giorni. La maggior parte di queste persone, che soffrono come tutti noi la crisi delle speculazioni delle lobby finanziarie, che sono, per carità di Dio, ben presenti nel libero mondo occidentale, ragionano sulla questione ucraina come per l'appunto degli occidentali che osservano le questioni altrui non traslando il proprio punto di vista con quello della popolazione locale. Molti commentatori de Il Fatto Quotidiano o de Il Giornale saranno andati a Mosca o a San Pietroburgo, saranno rimasti rapiti forse dalla bellezza delle città, forse da quello delle ragazze, forse da un sistema che dopo anni sta tornando a produrre ricchezza senza rimanere soggiogato dalle speculazioni di Wall Street e dei grandi gruppi occidentali, forse hanno un'avversità verso una cultura progressista occidentale che proprio grazie alla direttive sul libero scambio dell'Area Schengen vuole educare la popolazione al rispetto, alla tutela e anche alla sopportazione delle diversità, al contrario di quanto succede nei paesi ortodossi dove l'omofobia ad esempio è molto forte. Probabilmente non hanno la minima idea di come debba essere vivere in paesi dove la polizia cerca di corromperti continuamente e dove 150 oligarchi possiedono più del 40%, tenendoci bassi, della ricchezza del paese. Ma poi si dice che anche in Occidente si sta male, anche in Occidente ci sono razzismo e omofobia, solo un po' velati dall'ipocrisia: insomma lo stesso motivo per cui molta gente ha votato Berlusconi, ovvero perché tutti gli uomini di potere, in fondo, soddisfano i propri "interessi", chiamiamoli così, e quelli che non lo dicono sono solo più falsi.

Io in Ucraina ci sono stato due volte, anche piuttosto bene, e fin dal primo giro che feci a Kiev mi trovai a chiedermi: "ma come fanno questi a essere un paese unito?". Sono stato, sempre due volte, anche nella Federazione Russa e negli Stati Uniti, nonché sono pur sempre un cittadino dell'Unione Europea. Un'idea me la sono fatta e dunque, poiché la questione ucraina si presta molto alle ambiguità, alla mancanza di onestà intellettuale, alla partigianeria da una parte all'altra, io, in base alle mie esperienze e alle mie conoscenze storico-sociali, cercherò di fare chiarezza per punti.

Dedicando il mio punto di vista a tutti gli amici ucraini a cui voglio bene, filo-russi, nazionalisti, filo-europei, non importa: un popolo che vorrei vivesse in serenità.


Cos'è l'Ucraina? L'Ucraina è un paese dell'ex Unione Sovietica con una popolazione divisa da questioni storiche e linguistiche. Qualche secolo fa c'era la Rus' di Kiev che insieme alla Repubblica di Novgorod diede i natali alla Russia. Più a ovest c'era la Galizia, regione facente parte della Polonia/Lithuania che fu presa da Stalin alla conferenza di Yalta strappandola, allora, alla Polonia. È a Lviv, capoluogo della Galizia, che la Russia è odiata, è a Lviv che la popolazione conserva la lingua ucraina, che, a dispetto dell'alfabeto cirillico, è completamente diversa dal russo e molto più simile per certi versi al polacco. L'Ucraina nord-occidentale è la parte meno sviluppata del paese, ma è anche quella più smaccatamente europea: è l'Ucraina che più aspira a tornare dall'altra parte della barricata. A Oriente, invece, la popolazione russofona è immensamente più variegata, tra Tatari e Cosacchi, e ha il cuore e il sangue appartenente alla Grande Madre. Tuttavia a Dnepropetrovsk, città quasi al confine con la Russia, durante Maidan è stata decapitata una statua di Lenin, gruppi indipendentisti fronteggiano quelli che girano per le strade coi tricolori russi. Una situazione esplosiva, in cui le cause civili si sovrappongono agli interessi esterni: pericolosissimo.

Cos'è la Crimea? La Crimea è una penisola strategicamente fondamentale nello scacchiere geopolitico europeo. Fin dai tempi di Cavour è al centro di scontri per appropriarsi dei porti sul Mar Nero; in Crimea vive una moltitudine di razze e di comunità inclusa quella italiana di Kerč continuamente perseguitata dai sovietici dopo la Seconda Guerra Mondiale. La Crimea è storicamente russa ma chiaramente gli insediamenti di varie etnie hanno portato la penisola a richiedere una propria autonomia, sempre all'interno dell'Ucraina a cui era stata regalata, con un proprio Parlamento e una propria bandiera.

Cos'è Svoboda? Svoboda è un partito nazionalista di estrema destra che nelle ultime elezioni ha ottenuto più del 10% in 38 seggi. È stato il vero motore degli scontri di Maidan e della cacciata di Janukovič. I suoi legami con l'Occidente sono piuttosto ambigui, con la Russia sono pessimi. Vogliono un'Ucraina completamente indipendente dalle influenze della Russia e fanno leva sul sentimento patriottico di una certa parte della popolazione.

Cos'è l'Unione Europea e cosa vuole? L'Unione Europea è un'organizzazione internazionale con un proprio Parlamento, una banca centrale e che ha accordi con Nato e Onu per il controllo del territorio. È promotrice di valori occidentali e di un laicismo di Stato attraverso cui ottenere dei criteri omogenei da parte di tutti i paesi che ne fanno parte. Nella sua espansione verso est, dopo il crollo dei regimi comunisti, cerca un modo attraverso cui il libero scambio di materiale umano (e non solo) possa rendere la qualità della vita di ogni singolo paese più omogenea. La scarsa attitudine dei paesi meridionali (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo) ad attuare le riforme necessarie a renderli equiparabili a quelli settentrionali (Germania, Finlandia e Olanda su tutti) crea disequilibri sociali che portano le stesse nazioni a veri e propri default finanziari. La moneta dell'Unione Europea è ricchissima e governata da una banca centrale che la presta ai singoli Stati: essi non possono, dunque, svalutarla, non possono fare il gioco del debito pubblico riparato dall'emissione di moneta, quindi abbassandone il valore, aumentando di gran lunga il debito pubblico. Proprio per questo l'Unione Europea viene ostacolata da gruppi nazionalisti che si battono per tornare a una sovranità nazionale.

Dall'Ucraina vuole avere canali privilegiati e limitare nel possibile l'influenza economica russa sui paesi dell'ex blocco sovietico, avendo al suo interno altre nazioni che ne facevano parte: i paesi baltici. L'Unione Europea usufruisce della collaborazione, talvolta della protezione, degli Stati Uniti d'America e sicuramente, qualora una parte di Ucraina finisse in mani occidentali, non ci metterebbe un secondo a piazzare scudi missilistici come quelli che circondano l'enclave di Kaliningrad. Senza contare che i gasdotti che riforniscono una parte dell'Europa, quella del sud, soprattutto l'Italia, passano proprio per l'Ucraina.

Cosa sono gli Stati Uniti d'America e cosa vogliono? Gli Stati Uniti d'America sono la repubblica federale vincitrice della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda che ha l'esercito più potente al mondo e con un'intelligence efficiente e spietata. Hanno mire espansionistiche con l'obiettivo finale del controllo sul mondo intero a livello territoriale ed economico. Esportano un loro ideale di democrazia, contrario ai regimi e a determinati contesti propri dei mondi arabi e dei mondi ideologicamente influenzati dal Comunismo. Un paese con lobby finanziarie (e non solo) molto forti e dall'anima fortemente imperialista: costruisce basi Nato nei paesi "amici" per avere in mano lo scacchiere mondiale e controllare le mosse dei rivali (Corea Del Nord, Vietnam, Palestina etc.).

Hanno ritrovato nella Russia di Vladimir Putin un reale avversario economico e di valori e se l'Ucraina finisse sotto influenza europea sarebbe, dopo gli accordi con la Georgia, la più grande vittoria sul piano internazionale degli ultimi decenni. I collegamenti con il partito di estrema destra Svoboda sono a dir poco oscuri.

Cos'è la Federazione Russa e cosa vuole? La Federazione Russa è il paese più grande del mondo che si estende dall'Europa all'Asia Orientale e che abbraccia tre fusi orari e una sterminata varietà di popolazioni. È un paese risorto dalle ceneri dell'Unione Sovietica che, dopo un periodo catastrofico sotto Boris El'cin, grazie a Putin ha sviluppato un sistema di libero mercato, conservando però i tratti di paese ortodosso con tutte le contraddizioni sociali e di valori in contrasto col liberalismo occidentale, che l'ha rilanciato come superpotenza mondiale. È un paese reazionario per molti versi, dove la corruzione è considerata una cosa naturale, dove l'omofobia è una triste realtà, dove la sopportazione del diverso è al minimo e dove la giustizia, laddove la burocrazia non può arrivare coi suoi tempi mostruosi, è regolata spesse volte a livello di strada, con molti problemi di forbice sociale tra oligarchia e povertà.

La Russia vuole tornare ad avere un'influenza determinante sulle sorti di tutti i paesi della Comunità degli Stati Indipendenti, vuole proporsi come competitor del mondo Occidentale puntando molto sulla caduta dei valori tradizionalisti degli stessi e sulle ampie disponibilità di petrolio e gas. L'Ucraina è un nodo cruciale della distribuzione di quest'ultimo, una via per la ricchezza. Sul porto del Mar Nero, specialmente nella russofona Crimea, la marina russa è ben presente e non è minimamente intenzionata ad avere vicini occidentali. Il crollo del governo di Janukovič significa il pericolo di un nuovo crollo di un sistema. E Vladimir Putin, non potendo permettersi di perdere un cuscinetto strategico tra sé e l'Occidente, ricorrerà a tutte le vie affinché l'Ucraina sia affidata a un nuovo Janukovič, ovvero un oligarca filo-russo in grado di mantenere l'ordine stabilito da decenni di convivenza.


Quale sarebbe la scelta più giusta, quella più razionale?


L'Ucraina dovrebbe diventare una sorta di Emirati slavi con una frontiera nella direttrice Kharkiv/Odessa, senza alcun regime di visti e in cui giornalmente ci possa essere un libero scambio di persone e materie sia a livello nazionale che internazionale. Ai cittadini dell'Ucraina Occidentale, specialmente in Galizia, dovrebbe essere concessa la libera circolazione su tutto il territorio dell'Unione Europea, così come a quelli dell'Ucraina Orientale la libera circolazione sul territorio russo limitrofo.

Kiev dovrebbe avere una parte ovest e una parte est senza frontiera, ma con due diversi Parlamenti, presidiati da forze di pace europee e russe e in un anno la popolazione dovrebbe essere invitata, con l'aiuto economico di ricostruzione da tutte le parti coinvolte (UE, Usa, Russia e altri stati CSI), a decidere da che parte stare e costruirsi una nuova vita. Anche i Passaporti saranno divisi tra quelli UE e quelli che permettono l'ingresso nella Federazione Russa.

Il tutto per preservare l'integrità degli innumerevoli popoli che la abitano, anche a costo di rivoluzionare e anche rovinare gli affetti e le quotidianità dei cittadini.


Cosa probabilmente succederà?

La Crimea voterà per l'annessione alla Federazione Russa, l'Occidente non riconoscerà il referendum, gli estremisti di Svoboda si recheranno a Sebastopoli per rovesciare il neo-governo e lo stesso faranno militari russi e Cosacchi (insieme a ex veterani della guerra in ex Jugoslavia, già presenti in Crimea) a Kiev.

Gli USA interverranno, la Russia interverrà e ci saranno ancora stragi e violenze che distruggeranno la pace di questa povera, eroica, nazione.


VP