The Great Gatsby (2013)
di Baz Luhrmann
Leonardo DiCaprio (Jay Gatsby)
Carey Mulligan (Daisy Buchanan)
Tobey Maguire (Nick Carraway)
Joel Edgerton (Tom Buchanan)
Isla Fisher (Myrtle Wilson)
Elizabeth Debicki (Jordan Baker)
Adelaide Clemens (Catherine)
Jason Clarke (George Wilson)
Ovvero come fare di un'opera letteraria importante (una sorta di Promessi Sposi della cultura americana) una giostra caleidoscopica da parte del Re australiano del kitsch. Luhrmann riporta in sala per la quarta volta il romanzo di Fitzgerald come se effettivamente fosse Moulin Rouge senza canzoni: il procedimento narrativo è esattamente lo stesso e la vicenda del novo ricco Gatsby alle prese con un'America classista e razzista precedente alla Grande Depressione (anni '20) ben si adatta alle ossessioni variopinte che grondano abbondanza del regista di Romeo + Giulietta.
Riprese vorticose, feste di massa ostentate, scenografia pulita e d'impatto, un sentimentalismo da commercial (un po' amour fou, un po' fragranza old fashion), scritte letterarie che irrompono sullo schermo come macchie della memoria e subito dopo si dissolvono come onde del mare.
Rispetto al celebre Gatsby del '74 con Redford, Farrow e Waterston questo con DiCaprio, Mulligan e Maguire è decisamente più falso e freddo nel suo groviglio di immagini patinate che si accavallano senza tregua. Ma, pur con tutta la discutibilità di una ricostruzione storica preda del modernismo iperrealista del regista, incredibilmente riesce a toccare il cuore dell'opera letteraria che è alla base: la dolente ipocrisia del sogno americano risplende come la luce verde che Jay Gatsby cerca di afferrare dal suo molo. E la visione del film è giustificata da una riflessione sul mito a stelle e strisce che non lascia indifferenti.
VP